ATTACCO INFORMATICO: NELLE PAROLE DELL’AZIENDA GRAVE SOTTOVALUTAZIONE DELL’ACCADUTO E NESSUNA SOLUZIONE PER IL NUOVO SISTEMA INFORMATICO CHE NON FUNZIONA ANCORA

Pubblicato da il 19 Novembre 2023

Duole constatare come i vertici dell’Azienda ospedaliera di Verona, all’indomani dell’attacco informatico del 23 ottobre scorso, abbiano giocato con le parole affermando che non c’era perdita di dati. Oggi, invece, scopriamo che i dati non sono andati persi, tuttavia i pirati informatici sono riusciti a copiarli e diffonderli in gigantesca quantità sul web. Non solo informazioni datate, come si continua ad affermare nel tentativo di sminuire, ma anche referti e documenti interni molto recenti e delicati.

Non occorre essere dei tecnici informatici per sapere che tali dati sensibili possono costituire materiale per ulteriori attacchi a singoli e istituzioni. Senza contare l’enormità delle violazioni in materia di privacy.

La grave sottovalutazione dell’accaduto che i vertici aziendali continuano a manifestare si combina con l’assordante silenzio sulle misure da prendere con il nuovo sistema informatico che ancora non funziona. Introdotto a fine giugno, Il Sio continua a produrre lunghe e ingiustificate attese per l’utenza e a complicare ogni oltre limite tollerabile il già delicato lavoro di medici e infermieri.

Basta con il rimpallo di responsabilità: se è vero che la responsabilità del bando è regionale, più precisamente di Azienda Zero, è altrettanto vero che i danni vengono subiti i da Verona e dai veronesi. E’ quindi insostenibile l’ossequioso silenzio che chi di dovere continua a mantenere su questo problema: da Verona deve partire la richiesta ferma di porre fine ai disagi, sospendendo il sistema in attesa di soluzioni definitive. E durante questo lasso tempo, evitare la sua implementazione in altri ospedali veronesi.

Anna Maria Bigon, consigliera regionale Pd
Franco Bonfante, segretario provinciale Pd Verona