DISAGIO PSICHICO GIOVANILE, LA REGIONE TAGLIA UN ALTRO SERVIZIO. BIGON E ZANONI (PD): “SI RIATTIVINO LE UFDA”

Pubblicato da il 8 Agosto 2023

Uno degli aspetti dell’impoverimento dei servizi sanitari nel Veneto è la marcia indietro fatta dalla Regione rispetto alle innovazioni introdotte in via emergenziale o sperimentale durante il periodo del Covid. Questa è infatti la sorte toccata anche alle UFDA, Unità Funzionali Distrettuali per Adolescenti, oggetto di una interrogazione da parte dei consiglieri regionali Pd Veneto Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni, che spiegano:

“Le Ufda sono un servizio di supporto psicologico dedicato ai minori. Sono state istituite con Delibera di giunta regionale n. 1215 del 7 settembre 2021 in forza di un finanziamento di 5,4 milioni di euro ricevuto dall’allora governo Draghi con decreto legge numero 73 del 25 maggio 2021. Per il 2023 il servizio non è stato finanziato e in tutto il Veneto le Ufda non sono più in funzione”.

“Inutile cercare informazioni sul sito dell’Ulss 9 Scaligera – precisano i consiglieri dem – come i siti istituzionali di altre aziende sanitarie venete, essa non fa alcuna menzione dell’interruzione del servizio”.

“Eppure – proseguono – la sperimentazione risulta aver prodotto risultati promettenti, meritevoli di ulteriore sviluppo con una maggiore diffusione dei punti di consulenza, aumentando la presa in carico delle famiglie, la collaborazione con le istituzioni scolastiche, come si può leggere in delibera di giunta numero 1501 del 29 novembre 2022:  ‘In questi mesi di sperimentazione delle UFDA, sono state intercettate forme di disagio e di sofferenza in età adolescenziale e tardoadolescenziale […] tali elementi implicano che le UFDA debbano consolidare il proprio ruolo all’interno del territorio e implementare la loro attività […]’ ”.

“Se c’è una lezione che avremmo dovuto imparare dal Covid e che gli addetti ai lavori continuano a ribadire, è l’importanza fondamentale della presa in carico precoce del disagio psichico, che può essere affrontato e risolto prima che sfoci in una patologia molto più difficile da curare – concludono Bigon e Zanoni – . Tale principio rimane tanto più valido nel post Covid e in periodo ordinario, quando il fenomeno del disagio psichico, ancora molto diffuso tra i giovani e non solo, ritorna nel suo cono d’ombra. Per questo chiediamo alla giunta regionale se intende adottare dei provvedimenti al fine di consentire la riattivazione di un servizio che, pur in poco tempo, ha ottenuto risultati promettenti”.