VERONA CITTÀ UNIVERSITARIA, BIGON (PD): “FARE SQUADRA PER CONTRASTARE LO SPOPOLAMENTO E DARE UNA NUOVA IDENTITÀ AL CENTRO STORICO”

Pubblicato da il 8 Agosto 2023

I centri storici di tante città venete sono alla ricerca di una nuova identità. Laddove è più sviluppato il terziario e il turismo, come a Verona e a Venezia, assistiamo da anni alla crescita delle locazioni turistiche brevi a sfavore della residenzialità con conseguente desertificazione dei servizi alla persona e commercializzazione spinta.

Contrastare questa deriva, che porta a spopolamento, perdita di relazioni, omologazione culturale e alla lunga anche danno economico, non solo è possibile, ma è uno dei temi sui quali possono convergere le amministrazioni e le forze politiche di ogni colore politico. Anche da parte di questa destra di governo, che per una volta avrebbe la possibilità di giocare la sua matrice identitaria in senso positivo ed inclusivo, non solo per escludere.

L’impetuosa crescita dell’ateneo scaligero ci dà infatti la possibilità di immaginare una nuova città ricca di relazioni, cosmopolita e orientata alla innovazione. Trentamila studenti, di cui il 30% proveniente da fuori provincia; circa 300 borsistiti internazionali, 100 studenti extracomunitari e 11 lauree magistrali internazionali, sono i numeri di un rinnovamento che chiede di essere accompagnato con delle scelte precise.

Scelte che da un lato vadano a potenziare il diritto allo studio, garantendo le borse di studio e recuperando spazi per nuovi alloggi, e da un altro lato che rallentino la commercializzazione della residenzialità in centro storico orientandone lo sviluppo verso le prime periferie.

Basta quindi ai balletti del governo sulle nuove 70 mila residenze universitarie previste dal Pnrr. E’ inaccettabile la decisione di rimandare obiettivi prioritari per lo sviluppo delle Città e del Paese quando ci sono i soldi a disposizione.

Basta anche con i balletti delle Regione sulle borse di studio: è dalla fine del 2022 che 3 mila studenti meritevoli e in possesso dei requisiti (di cui un migliaio sembrano essere i veronesi) attendono dalla Regione Veneto l’erogazione dell’assegno.

Ad ottobre 2022 il presidente Zaia aveva salutato come una grande conquista l’aumento del numero e del valore delle borse di studio universitarie derivanti dall’attuazione del decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca numero 1320 del 17 dicembre 2021 (Governo Draghi). Salvo poi tirarsi indietro quando si è trattato di rendere disponibili le maggiori coperture finanziarie, che gli studenti stanno ancora aspettando…

Anna Maria Bigon, consigliera regionale Pd