Comune ed Acque veronesi facciano partire con urgenza i lavori di adeguamento nei quartieri. Non si aspetti la tragedia.

Pubblicato da il 26 Agosto 2020

Le analisi degli esperti confermerebbero che l’unica vera anomalia ed eccezionalità del drammatico nubifragio che domenica si è abbattuto sulla città, sarebbe data dalla forza del vento che ha soffiato a circa 100 km/h. Per quanto riguarda invece la quantità di precipitazioni e la struttura della cella temporalesca, esse appartengono a condizioni consuete e note, dunque assolutamente replicabili.
Pertanto, al netto di qualche uscita infelice preveniente dall’esterno, in città non ci sono sciacalli o agnelli, ci sono solo amministratori che hanno a cuore il bene di Verona e dei veronesi e che chiedono che si metta mano a criticità arcinote che riguardano i sistemi di smaltimento delle acque meteoriche nei quartieri e la cura e lo sviluppo del verde pubblico.
La situazione ha messo a repentaglio la vita di molte persone che hanno rischiato di rimanere sepolte nel ghiaccio o schiacciate dagli alberi, e il bilancio sarebbe stato sicuramente tragico se fosse accaduto in giorno feriale.
Anche questa amministrazione ha passato anni nell’immobilismo, spesso ispirata da convinnzioni antiscientifiche che negavano e continuano a negare i cambiamenti climatici. Su queste idee negazioniste, alcuni consiglieri comunali hanno addirittura organizzato dei convegni pubblici.
Chiediamo la convocazione urgente di una commissione consiliare nella quale audire i vertici di Acque Veronesi. Occorre che nuovi interventi di adeguamento delle fognature partano al più presto in tutti i quartieri soggetti ad allagamenti. Serve inoltre un approfondimento sulle condizioni di cura e preservazione del patrimonio arboreo della città, ridotto in condizioni pietose tanto da rappresentare un pericolo in parchi e giardini pubblici ma anche lungo i marciapiedi.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani