Zaia e Sboarina impreparati nella gestione della Fase 2. Tornino a far  funzionare i Consigli

Pubblicato da il 26 Maggio 2020

Nonostante l’ordinanza del Sindaco di Verona che vieta il consumo di bevande alcoliche in strada, continuano ad arrivare segnalazioni di tavolini a distanzia inferiore al metro all’interno dei locali e dei plateatici. Segno che il problema non è tanto, o non solo, la movida giovanile, ma la mancanza generale di controlli da parte delle istituzioni deputate, Regione e Comune, a causa delle quali questa Fase 2 si sta caratterizzando per una clamorosa asimmetria di trattamento tra le attività produttive, oggetto di controlli, e il resto, dove invece vige di fatto il “fai da te”. Così non va.
Le già larghe maglie previste dalle linee guida regionali per la riapertura delle attività di somministrazione di cibi e bevande devono essere rispettate al centimetro, perché ne vale della salute pubblica. Assistiamo invece a scene di tavolini troppo ravvicinati dove mangiano gomito a gomito (naturalmente senza mascherina) anche clienti di tavoli diversi.
Dopo aver passato mesi a criticare il governo e a fare la mosche cocchiere anticipando di poche ore i contenuti dei vari dei Dpcm, Zaia e Sboarina si sono fatti trovare impreparati proprio quando è toccato a loro. Meglio che tornino a far funzionare i rispettivi Consigli, per concordare, anche con le opposizioni, misure serie per la ripartenza, anche economica, dei nostri territori.

Anna Maria Bigon, consigliera regionale Pd