D’Arienzo: Autonomia del Veneto, il bluff continua.

Pubblicato da il 16 Aprile 2018 0 Commenti

Premetto che auspico il conseguimento di un’intesa definitiva tra lo Stato e la Regione Veneto per il trasferimento delle materie oggetto della trattativa per l’autonomia differenziata del Veneto, delle relative competenze e delle risorse economiche e strumentali.
Lo premetto per non essere tacciato di remare contro, sebbene sia stata chiara a tutti la mia posizione in merito al finto rferendum di Zaia del 22 ottobre scorso.
Anche come parlamentari del Veneto abbiamo condiviso un documento in cui abbiamo ribadito il nostro impegno in Parlamento per il raggiungimento dell’autonomia regionale e per la valorizzazione delle specificità locali. Si, perché l’intesa finale dovrà essere votata dal Parlamento.
Per adesso è stata firmata una pre-intesa sulla devoluzione di competenze in quattro materie: Politiche del Lavoro, Istruzione, Salute, Tutela dell’ambiente e dell’Ecosistema. L’accordo ha interessato anche altre Regioni, quale l’Emilia Romagna che non aveva fatto il referendum.
Capito? Zaia ha fatto credere che il referendum fosse necessario e che riguardasse tutte le materie gestite dalla Regione e, soprattutto, concedesse la possibilità di trattenere sul territorio tutte le tasse pagate in Veneto ed invece per l’intesa non solo non serviva un referendum, ma essa riguarda solo alcune materie.
Fatto più che noto, lo abbiamo sempre detto che non poteva essere diversamente, ma in tanti ci sono cascati. La propaganda ha superato la realtà.
Come è noto il prosieguo della trattativa già avviata dipenderà prevalentemente dalla volontà del governo che si insedierà nelle prossime settimane e dalla stessa Regione Veneto.
Finora la partita è stata del nostro governo, ora, dopo il voto del 4 marzo, è corretto che siano le formazioni politiche vincitrici ad assumersi la responsabilità di proseguire il percorso.
Per quanto ci riguarda, pur dai banchi dell’opposizione, non devono mancare gli stimoli e l’appoggio al processo di riforma il cui obiettivo tuttavia non è alimentare un neo centralismo regionale, ma avvicinare e rendere più efficienti ed efficaci i servizi per i cittadini, le imprese e gli enti locali della nostra regione.
Va ricordato, a questo proposito, che un percorso simile si è già avuto nel 2008, ma venne interrotto dal governo di centrodestra in cui uno dei ministri era proprio Luca Zaia.
Ma, soprattutto, dobbiamo continuare a dire quello che è vero: l’autonomia riguarda alcune materie e non tutte quelle che Zaia ha fatto credere e men che meno una diversa ripartizione delle tasse.

 

Sen. Vincenzo D’Arienzo