D’Arienzo: undicesimo incendio doloso e mafioso

Pubblicato da il 17 Aprile 2018 0 Commenti

Ci risiamo, esclama il Senatore del Partito Democratico Vincenzo D’Arienzo, l’ennesimo incendio ci riporta al pericolo che ormai è costante: la presenza della criminalità organizzata a Verona, radicata e invasiva.
Lo dico, senza alcuna intenzione di creare allarme, prosegue D’Arienzo, perché l’azione presenta le caratteristiche tipiche dell’intimidazione della criminalità organizzata, un modus operandi ampiamente conosciuto in altre regioni che,normai, sta diventando routine anche da noi.
Ad ogni incendio mi torna in mente lo stesso scenario: i piromani, ed i loro mandanti, dimostrano capacità pianificatorie e conoscenza minuziosa del territorio. Un pericolo.
Se confermata la volontarietà dell’incendio, nel Veneto, che è la regione più virtuosa per la gestione dei rifiuti in Italia, le fiamme sono state appiccate a stabilimenti e mezzi del ciclo dei rifiuti per circa 26 volte negli ultimi due anni e solo a Verona si tratterebbe dell’undicesimo incendio dal 2013 nei confronti di aziende del settore.
Credo sia in atto un’azione di concreta espansione della criminalità organizzata sul territorio che si inserisce nell’economia legale attraverso l’intimidazione e la destrutturazione di aziende concorrenti.
L’atto in questione è ormai più che un campanello di allarme, ovvero l’ennesima conferma della strategia criminale per operare illecitamente sul territorio che dimostra di conoscere molto bene.
Per tutte queste ragioni ho chiamato in causa il Ministro dell’Interno affinchè dia il suo contributo per potenziare, per quanto di competenza, gli strumenti necessari a rafforzare le attività investigative di prevenzione e repressione della criminalità organizzata in Veneto e in particolare in provincia di Verona.
Non spetterebbe a me – sottolinea D’Arienzo – ma una domanda la pongo: poiché sono convinto che occorra analizzare tutti i fatti in un unicum investigativo, ho chiesto al Ministro se non sia il caso di unirli tutti per fare luce sulla natura e sui collegamenti tra gli analoghi accadimenti delittuosi avvenuti in questi anni in modo da avere un quadro d’insieme utile a comprenderli meglio e a prevenirli.
Resto anche convinto che sia il caso di aprire a Verona un ufficio distaccato della Direzione Distrettuale Antimafia, oggi presente solo a Venezia e che il Ministro debba presenziare ad un comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica appositamente dedicato al rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio veronese, conclude il Senatore PD.

Si unisce copia dell’interrogazione

Interrogazione a risposta scritta,

Al Ministro dell’Interno

per sapere, premesso che:

nella mattinata di Domenica 15 aprile scorso un rilevante incendio ha coinvolto un’azienda che lavora rifiuti speciali a Povegliano (VR);

immediatamente le Autorità locali, mentre l’ARPAV effettuava i necessari controlli, invitavano i cittadini a rimanere in casa, rinviavano partite di calcio già programmate, emanavano divieti di consumare gli ortaggi coltivati nella zona;

l’allarme in poco tempo si è esteso a diversi paesi della zona sud-ovest della provincia di Verona con una nube nera visibile a diversi chilometri di distanza;

i disagi causati dall’evento hanno coinvolto circa 100mila residenti;

l’azienda interessata, la Sev srl, Servizio Ecologico Veneto, che ha sede nella frazione di Madonna dell’Uva Secca a Povegliano, Verona, è un’impresa specializzata nel recupero e nello stoccaggio di rifiuti speciali provenienti da industrie private e da raccolta differenziata, materiale, quindi, altamente infiammabile;

la stampa locale scrive che “prima della telefonata che avvertiva i vigili del fuoco dell’incendio in corso, un allarme era già scattato all’interno del capannone, ma si trattava di quello anti-intrusione”;

la società Sev è già stata interessata da un incendio in passato, agli inizi degli anni 2000 mentre nel luglio del 2007 le fiamme sono divampate nella discarica Sev situata non molto lontano dalla località oggi interessata;

se confermata la volontarietà dell’incendio, nel Veneto, che è la regione più virtuosa per la gestione dei rifiuti in Italia, le fiamme sono state appiccate a stabilimenti e mezzi del ciclo dei rifiuti per oltre 20 volte negli ultimi due anni;

solo a Verona si tratterebbe dell’undicesimo incendio dal 2013 nei confronti di aziende del settore;

il fenomeno in crescita negli ultimi anni testimonierebbe un’attività criminale dotata di notevoli capacità operative e organizzative, finalizzata a condizionare il mercato della raccolta e smaltimento rifiuti;

l’incendio è il classico atto utilizzato in altre località italiane per finalità intimidatorie o per inficiare la capacità di aziende di partecipare nel libero mercato con la propria forza;

si tratterebbe, se confermata la volontarietà, dell’ennesimo atto preoccupante che denota la presenza di criminalità organizzata in un settore delicato. D’altronde, è noto che il settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti è, ormai da molto tempo, oggetto di interessi da parte della criminalità organizzata e questi eventi devono sollecitare l’attenzione delle autorità per le modalità tipiche degli atti intimidatori della malavita;

Si chiede

quali iniziative di competenza intenda adottare per contribuire ad accertare le cause e la matrice dell’incendio in questione;

se i protocolli di sicurezza predisposti e applicati dall’azienda abbiano funzionato nel caso specifico e quali azioni siano intervenute al fine di verificare gli effetti di eventuali dispersioni di sostanze tossiche nell’aria e nei corsi d’acqua limitrofi;

per superare ogni preoccupazione sia per l’episodio in questione sia di fronte al possibile rischio che sia sottovalutato, in che modo intenda attivarsi per potenziare, per quanto di competenza, gli strumenti necessari a rafforzare le attività investigative di prevenzione e repressione della criminalità organizzata in Veneto e in particolare in provincia di Verona;

convinto che occorra analizzare tutti i fatti in un unicum investigativo, quali concrete iniziative, nell’ambito delle proprie competenze, intenda porre in essere per fare luce sulla natura e sui collegamenti tra gli analoghi fatti accaduti in questi anni in modo da avere un quadro d’insieme utile a comprenderli meglio e a prevenirli;

se non sia il caso di favorire la convocazione e presenziare ad un comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica appositamente dedicato al rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio veronese.