Serit: deboli con i forti…

Pubblicato da il 19 Dicembre 2017 0 Commenti

Protagonista di una vicenda alquanto spregiudicata come quella dell’acquisizione dei terreni per il nuovo stabilimento di Rivoli, Serit risulta decisamente parca e frugale nel rapporto con i suoi 10 dipendenti a cui risulta trattenere in busta paga i costi dei danni arrecati ai mezzi aziendali di importo superiore ai 100 euro. Il punto è stato oggetto di discussione in un recentissimo incontro tra l’azienda e le organizzazioni sindacali. Non solo: Serit risulta lesinare pure sull’opportunità, rappresentata dai sindacati per far lavorare i dipendenti con maggiore tranquillità, di stipulare una polizza kasko a tutela dei mezzi e dei loro utilizzatori, in quanto costituirebbe un maggior costo aziendale. Far pagare ai lavoratori il costo delle riparazioni risulta infatti una precisa scelta aziendale fondata su una originale interpretazione del codice civile che si vorrebbe sottratta alle trattative sindacali. Tuttavia i vertici Serit avrebbero infine acconsentito a richiedere alcuni preventivi assicurativi ma , come si suol dire, senza impegno.
Io credo che sapere di un tale tipo di trattamento dei dipendenti ad oggi, anno di grazia 2017, faccia accapponare la pelle. Domando al Sindaco e al presidente Agsm se sono al corrente di questo tipo di relazioni sindacali in Serit e se ne condividono metodo e contenuti. Non si tratta di spiccioli, in quanto i danni ai mezzi aziendali ammonterebbero a circa 30 mila euro per il solo 2017 che pesano sul bilancio di una famiglia di lavoratori, che non godono di stipendi dirigenziali, mentre per un’azienda abituata a navigare in complicate operazioni finanziarie rappresentano poco più del costo di una consulenza dell’avvocato di grido.

Elisa La Paglia, consigliere comunale Pd

Allegati: Domanda di Attualità

 

 

 

Domanda di Attualità

L’assessore di competenza è a conoscenza del trattamento che stanno subendo i dipendenti di SER.I.T Spa, controllata da Amia per circa il 99%, costretti a pagare interamente i danni arrecati ai mezzi di lavoro, per circa 30.000 euro nel 2017, colpendo con tali provvedimenti una decina di dipendenti?

E’ a conoscenza che il Direttore Alessandro Dall’Ora, in un recente incontro coi Sindacati

conferma che la pratica di risarcimento danni applicata sul cedolino paga del lavoratore è una scelta aziendale, non dovuta secondo il contratto collettivo nazionale che stabilisce:

“sanzioni disciplinari da un minimo richiamo verbale ad un massimo di 10 giorni di sospensione dal lavoro”

Il Direttore Alessandro Dall’Ora, incurante delle richieste sindacali sta applicando un metodo

personale differente da altre aziende partecipate dal Comune di Verona che applicano, in caso di eclatante colpa grave o recidiva, una penalizzazione sul premio di risultato o una sanzione nelle misure previste dal contratto di lavoro.

Inoltre lo stesso Direttore si giustifica citando il codice civile, trattando i dipendenti come terzi, estranei all’azienda (non riconoscendo il rapporto subordinato), per il calcolo del risarcimento ma come suoi sottoposti nella costrizione del metodo coattivo di recupero delle somme, trattenendole direttamente in busta paga.

Inoltre non riconosce questo tema come oggetto di trattativa sindacale, colpendo i lavoratori anche nei loro diritti di rappresentanza.

Il direttore in questione è balzato spesso agli onori della cronaca per conflitti sindacali nel suo mandato precedente per la Regione presso la Ulss22 come ad esempio la lettera con cui il sindacato nazionale dei primari ospedalieri chiedeva al presidente Zaia di «chiarire i troppi punti oscuri nella gestione dell’azienda»

Cosa intende fare l’amministrazione a tutela dei suoi lavoratori? Intende farsi carico della difesa dei dipendenti davanti a ciò che potrebbe profilarsi quale abuso di potere?

Consigliera Comunale

Elisa La Paglia