Glaxo vende? Interrogazione al Ministro Calenda

Pubblicato da il 24 Luglio 2017 0 Commenti

La possibilità che la Glaxo lasci Verona non può essere affrontata come un fatto normale.
E’ anche grazie ad aziende come queste che Verona è conosciuta nel mondo ed è grazie a Verona se la Glaxo è cresciuta.
La scelta non arriva inaspettata, comunque. Infatti, è da tempo che non si fanno più investimenti significativi, segno che qualcosa era nell’aria.
Se lo stabilimento che produce antibiotici sarà messo in vendita, si ripeterà la querelle di anni fa con il centro ricerche. Allora finì bene, ma adesso?
E’ bene allontanare subito il timore di un effetto domino sull’altro sito Pharma, con i suoi 900 dipendenti. Quindi, occorre agire subito.
E’ proprio impossibile riconvertire il sito veronese per le nuove esigenze sanitarie? Cosa lo impedisce?
E se non ci fosse nessun compratore? Oppure, e se chi potrebbe essere interessato non intende investire? Possiamo immaginare una soluzione tipo Aptuit nella quale Glaxo si era impegnata a sostenere le spese per tre anni dopo la cessione?
In ogni caso, questo tipo di scelte mettono in gioco anche le eccellenze nazionali e, quindi, coinvolgono anche il Governo.
Sia per numero di dipendenti, sia per il nome in gioco il Ministro delle Attività Produttive deve aprire un dossier sul caso in modo da verificare ogni possibilità di soluzione positiva.
In questa direzione, con un’interrogazione mirata, ho sollecitato l’attenzione del Ministro Calenda.

Vincenzo D’Arienzo, deputato Pd