FONDI PER I NIDI E RIPRESA NATALITÀ, BIGON (PD): “IL GOVERNO SBAGLIA ANCORA STRATEGIA: PRIMA LA GRATUITÀ DEL SERVIZIO, POI LE NUOVE STRUTTURE”

Pubblicato da il 14 Maggio 2024

Verona, 14 maggio 2024. “L’intervento del governo per cercare di aumentare i posti negli asili nido e quindi incentivare la natalità è apprezzabile, perché è giusto e doveroso dare alle famiglie ogni opportunità per assicurare un’educazione ai propri figli senza dover rinunciare alla vita professionale e alle attività lavorative dei genitori. Tuttavia quei posti aggiuntivi sono destinati a rimanere vuoti, almeno in Veneto, dove le rette dei nidi sono tra le più care del Paese e spesso le donne non guadagnano abbastanza per potersele permettere. Quindi anche a fronte di una disponibilità teorica di posti, preferiscono smettere di lavorare dopo il parto. ‘Non ne vale la pena’ dicono”.

Così la consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon, che continua: “Le maggioranze di destra hanno sempre privilegiato l’aspetto infrastrutturale delle politiche educative della prima infanzia, ma quando parliamo di conciliazione dei tempi e di divario di genere, il primo intervento da realizzare non è quello edile ma sulla gratuità dei servizi, partendo da una forte riduzione delle rette. Solo così si avrebbe la totale copertura dei posti nei nidi e, di conseguenza, un incentivo concreto alla ripresa della natalità”.

“Una riflessione, ed un aggiustamento, andrebbe fatto anche rispetto al ruolo che i Comuni sono chiamati a svolgere in questo nuovo piano – conclude Bigon –. Sappiano bene quali sono i costi di queste strutture. Caricarli in parte sulle spalle dei Comuni significa metterli in difficoltà. Infine, si consideri che l’efficacia del piano del Governo sarà apprezzabile tra 4 o 5 anni, quando il fenomeno della denatalità si sarà sicuramente aggravato e i posti vuoti, probabilmente, saranno tanti di più”.