CLASSI VUOTE E CASE DI RIPOSO PIENE, BIGON (PD): “SI RIPRENDANO POLITICHE PER LA NATALITÀ E SI FORMINO OPERATORI PER L’ASSISTENZA”

Pubblicato da il 14 Febbraio 2024

La riduzione del numero di iscritti nelle scuole dell’obbligo riflette la carenza di politiche per la natalità che in Italia sono ferme al 2021 con l’istituzione dell’assegno unico universale da parte dell’allora governo di centrosinistra. Un passo importante a cui sarebbe dovuto seguire la previsione di servizi gratuiti per l’infanzia, a partire dagli asili nido, ma nulla in tal senso è arrivato dal nuovo governo della destra, mentre la Regione Veneto si limita ogni anno a stanziare sugli asili nido i soliti 32 milioni di euro, insufficienti per le gestioni attuali e a raggiungere la media europea di 33 posti ogni cento bambini in età da nido.
A ciò si aggiunge il flop del liceo del Made in Italy che non ha convinto famiglie e studenti, i quali hanno capito benissimo che dietro al titolo c’era poca sostanza.
Si dovrebbe invece puntare sui bisogni ampi e diffusi del Paese che vede crescere in maniera esponenziale la domanda di cura qualificata a favore degli anziani. Perché allora non prevedere nuovi indirizzi specifici per formare operatori e professionisti di case di riposo? La carenza di infermieri e operatori socio sanitari è già oggi una emergenza, mentre l’età media degli ospiti (oggi 81 anni) continua a crescere, e il loro quadro clinico, caratterizzato da una pluralità di patologie, assorbe sempre maggiori energie e competenze.
Si parta, dunque, da quella che era definita la professione dell’infermiere generico per istituire un liceo che formi personale preparato e altamente professionale da inserire direttamente nelle strutture per anziani, in aiuto alla figura di infermiere con specializzazione universitaria e al medico.

Anna Maria Bigon, consigliera regionale Pd