SALUTE MENTALE, TROPPI RAGAZZI NON HANNO ACCESSO AI SERVIZI BIGON: “LE DELIBERE RESTANO SULLA CARTA. SERVE UNA SVOLTA”

Pubblicato da il 21 Novembre 2022

Amministratori pubblici, componenti delle associazioni del territorio, medici: tante persone questa mattina hanno partecipato alla Conferenza Regionale sulla Salute Mentale, dalla quale si è levato l’ennesimo grido di allarme sulle incertezze che ancora caratterizza il settore.
Le associazioni in particolare insistono che dalle delibere scritte sulla carta si deve passare finalmente ai fatti. Invece ancora troppo poco viene investito: in Veneto siamo alla metà del minimo previsto. Penultimi nella classifica regionale nazionale. Mancano psichiatri, psicologi e terapisti.

Da tempo come minoranze abbiamo lanciato l’allarme ed ora la Regione deve applicare ciò che essa stessa ha scritto nelle proprie leggi e delibere. Troppi i ragazzi che non hanno accesso ai servizi di cui avrebbero bisogno. Troppi gli adolescenti ricoverati nei reparti per adulti. Molti potrebbero essere presi in carico e rimessi in società a pieno ritmo. Ma in Veneto molto spesso questo non accade perché le decisioni rimangono sulla carta.

Si calcola che 200 bambini o ragazzi fino ai 18 anni su 1.000 soffrano di un disturbo neuropsichico, ma solo 30 su 200 riescono ad avere risposte terapeutico-riabilitative adeguate. Cinque su 200 avrebbero bisogno di un ricovero neurologico o psichiatrico ma 1 soltanto di questi 5 riesce ad essere preso in cura in un reparto di NPA (Neuropsichiatria Infanzia Adolescenza), mentre 1 su 5 viene preso in carico nei reparti dedicati agli adulti. Gli altri 3 non hanno alcuna risposta.

L’ultima delibera del 8 aprile 22, la 371, ha individuato indirizzi e linee ricalcate dalle precedenti e mai di fatto pienamente attuate. Anche le schede del 2019 non sono state completamente applicate… ed ormai è troppo tardi!

Molte delibere parlano di psichiatria di comunità, ma nella realtà dei fatti dobbiamo fare i conti con una psichiatria istituzionalizzata, perché tale, cioè cronico, diventa l’esordio non preso in carico nei tempi dovuti.
La pandemia non è più una giustificazione, ci deve essere una assunzione di responsabilità da parte della Regione e sollecitudine a far presto e meglio.

La Pedemontana, per cui si sta spendendo un patrimonio immenso, per molti può essere importante, ma fintanto che rimangono questi disservizi nel campo della salute ed in particolare della salute mentale, essa non può essere ritenuta prioritaria rispetto al grido allarme ed al dolore che viene dai ragazzi e dagli adulti sofferenti.

Anna Maria Bigon, consigliera regionale Pd