Crisi natalità, Bigon (PD): “Fenomeno inarrestabile anche in Veneto se la Regione non mette a disposizione investimenti e misure di welfare”

Pubblicato da il 21 Novembre 2022

“Gli indicatori e le proiezioni statistiche parlano chiaro circa il trend inarrestabile del calo delle nascite. Come emerso anche in questi giorni, la debacle demografica colpisce e colpirà anche il Veneto: per la provincia di Treviso, ad esempio, si parla di una flessione di 30mila nuovi nati in meno nei prossimi 20 anni. E solo a Verona intanto, tra 2010 e 2021, la flessione già registrata è di ben 500 neonati. È evidente la necessità che anche la Regione ha il compito di intervenire per mettere un freno a questo fenomeno”.

La presa di posizione è della consigliera del PD Veneto, Anna Maria Bigon.

“Servono interventi economici e sociali. Dagli asili gratuiti all’ampliamento del congedo parentale, insistendo con sostegni come quello dell’assegno unico, che abbiamo voluto introdurre con il precedente Governo. Con queste misure, come è accaduto in Germania, la tendenza può essere invertita. Se invece si mantengono invariati i livelli salariali che sono tra i più bassi d’Europa e non si agisce per risolvere la cronica precarizzazione del lavoro, la situazione è destinata ad aggravarsi. Le pesanti incertezze e l’assenza di welfare costringono le donne a spostare nel tempo la scelta di diventare madri, con tutte le conseguenze del caso. Compreso il problema della bassa fertilità: non è un caso l’aumento del ricorso alla procreazione medicalmente assistita, che richiede ulteriori tempi. Da tempo, sul fronte della natalità, chiediamo e proponiamo la messa in campo di investimenti e misure, ma la penuria di stanziamenti erogati da questa Giunta è sempre più marcata”.