Politiche giovanili : una cabina di regia per prevenire violenza e disagio tra gli adolescenti

Pubblicato da il 28 Aprile 2021
I dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza su un campione di 7.000 giovani sono allarmanti: il 6,5% fa parte di una banda; 3 giovani su 10 hanno partecipato a risse; il 10% degli adolescenti ha aggredito una persona anche senza motivo e il 16% ha compiuto atti vandalici.

Non si tratta soltanto di un fenomeno di sicurezza e ordine pubblico e il problema non riguarda solo il censo: vengono coinvolti da episodi di violenza tanto i giovani delle famiglie più povere quanto i giovani di “buona famiglia”.

Sconfortante e allarmante è l’immaginario giovanile con la netta percezione di una irrecuperabile mancanza di opportunità, così come emerge da altre ricerche: il 60 % dei giovani italiani con meno di 25 anni dipende dalla famiglia di origine mentre è la minoranza negli altri paesi europei; tra i diciottenni, i ragazzi della “generazione zero”, l’87,3 per cento pensa che sia molto difficile muoversi verso l’alto nella scala sociale e il 69,3 per cento che al contrario sia molto facile scendere verso il basso. Nel 2017 il Veneto è stata la terza regione in Italia per flusso di emigrazione in età giovanile (9500 unità) il 9,3% del totale italiano.

Per questi motivi chiedo che col prossimo bilancio di previsione venga stanziata una congrua cifra, attorno ai 100 mila euro, per costituire una cabina di regia sulle politiche giovanili che dia continuità e coordinamento alle politiche giovanili che oggi vengono disperse in tanti rivoli.

Il nostro territorio non manca di iniziative lodevole ed efficaci, come ad esempio il progetto Tag – Territorio Attivo Giovani che interessa 37 comuni dell’Ovest Veronese, diverse realtà del privato sociale e il Servizio Educativo Territoriale dell’Ulss9. Tali iniziative rimangono tuttavia spesso isolate e limitate nel tempo e nei numeri.

Sottovalutare il fenomeno è un errore che non possiamo permetterci. Dobbiamo dotarci degli strumenti necessari ad accompagnare la crescita dei nostri giovani approcciandosi a loro non come soggetti fragili o vulnerabili, ma come protagonisti attivi della nostra comunità.


Ieri Blocco Studentesco pubblicava su Instagram questo parole: “25 aprile, unico magico giorno in cui certi puzzoni provano ad esistere (fallendo miseramente). Mettetevela via, a Verona non si passeggia”.
E in via Mazza, nei pressi della loro sede, si è assistito a diversi episodi di provocazioni, spintoni e offese verso i ragazzi che con l’Anpi andavano a portare i fiori sui luoghi che ricordano la resistenza veronese.
Quando in commissione ho chiesto di approfondire le violenze avvenute a Veronetta, il presidente Bacciga ha deciso di chiudere la commissione senza nemmeno lasciarmi terminare l’intervento. Al presidente infatti paiono interessare solo le babygang composte da italiani di seconda generazione, mentre i giovani violenti veronesi con la camicia non vanno per lui disturbati.
 
Al presidente evidentemente non interessa discutere delle violenze specialmente se compiute da individui appartenenti alla sua cerchia politica, d’altronde non ci si potrebbe aspettare diversamente da chi è a processo per aver fatto il saluto romano in una sede istituzionale come il consiglio comunale disprezzando i valori di una festa nazionale come il 25 aprile.

Elisa La Paglia, Consigliera comunale Pd Verona

A seguire: testo dell’emendamento al bilancio di previsione
 

 

EMENDAMENTO N.    Prop. delibera 59
BILANCIO DI PREVISIONE 2021 – 2022 – 2023
Visti i dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza su un campione di 7.000 adolescenti aprono gli occhi su un fenomeno in crescita:
6,5% fa parte di una banda;
3 su 10 hanno partecipato a risse;
10% degli adolescenti ha aggredito una persona anche senza motivo;
16% ha compiuto atti vandalici;
La psicoterapeuta Maura Manca, direttore dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, spiega che esistono minori che mettono in atto comportamenti violenti e pianificati pur non appartenendo ad ambienti criminali e non essendo cresciuti con modelli malavitosi. Questo genere di devianza abbraccia ora anche ragazzini di ‘buona famiglia’.
Troppo spesso però questi fenomeni vengono gestiti e affrontati politicamente sul fronte della sicurezza urbana, e ciò è accaduto recentemente anche nella nostra città, mentre il fattore educativo è quello prioritario su cui intervenire, e quello che mostra, da molti anni, le maggiori lacune nel nostro Comune.
Lodevoli progetti realizzati con la collaborazione del privato sociale e con finanziamenti di Fondazioni ed enti terzi restano esperienze non continuative, molto limitate nel tempo e nei numeri degli adolescenti che possono accedervi. Altre importanti iniziative, anch’esse finanziate da enti terzi, hanno riguardato il mondo della scuola, come ad esempio Disegnare Futuro che interessa alcuni IC della città di Verona. L’intervento della scuola e della famiglia va sostenuto con politiche giovanili adeguate e collegate al contesto territoriale.
Coi fondi stanziati dal governo per le povertà educative e i nuovi bandi di Fondazione Cariverona altri progetti verranno realizzati sul nostro territorio, ma resta necessario un investimento strutturale di competenze, analisi, programmazione e sperimentazione che permetta al nostro comune di creare una cabina di regia, dedicata agli adolescenti, non come soggetti fragili o vulnerabili, ma come protagonisti attivi della nostra comunità.
Come buona pratica di un territorio prossimo al nostro comune si può citare il progetto TAG – Territorio Attivo Giovani che interessa 37 comuni dell’Ovest Veronese, diverse realtà del privato sociale e il Servizio Educativo Territoriale dell’Ulss9.
In Italia:
–    il 60 % dei giovani italiani con meno di 25 anni dipende dalla famiglia di origine mentre è la minoranza negli altri paesi europei;
–    tra i diciottenni, i ragazzi della “generazione zero”, l’87,3 per cento pensa che sia molto difficile muoversi verso l’alto nella scala sociale e il 69,3 per cento che al contrario sia molto facile scendere verso il basso.
–    nel 2017 il Veneto è stata la terza regione in Italia per flusso di emigrazione in età giovanile [9500 unità] il 9,3% del totale italiano.
Per iniziare un’attività che dia risposte adeguate, per rispondere ad esigente sempre note ma prese in carico dal nostro Comune sono per i casi più gravi, intervenendo sull’emergenza e troppo poco sulla prevenzione, la sottoscritta Consigliera comunale propone il seguente emendamento per l’annualità 2021:
 
Maggiore Spesa:
Euro 100.000,00                           Missione 06       Programma 02   Titolo 01

Minore Spesa:
Euro 10.000,00                             Missione  06    Programma 01  Titolo 01
Euro 45.000,00                             Missione  07    Programma 01  Titolo 01
Euro 15.000,00                             Missione  08    Programma 01  Titolo 01
Euro 30.000,00                             Missione  01    Programma 01  Titolo 01
                                                            
La Consigliera comunale
     La Paglia Elisa