Parco fotovoltaico a Terra di Loreo: un campanello d’allarme per tutti i territori veneti

Pubblicato da il 7 Aprile 2021

La politica di consumo, anzi, di distruzione di suolo della Regione Veneto continua sotto le mentite spoglie dei parchi fotovoltaici di cui abbiamo un preoccupante campanello di allarme a Terra di Loreo, nel polesano, con il primo “via libera” fornito dalla Conferenza dei Servizi all’occupazione di ben 50 ettari di coltivazioni, pari a 75 campi da calcio, per la realizzazione di un impianto per la produzione dell’energia solare.

Un campanello che dovrebbe interessare tutte le province venete dal momento che la nuova tendenza di investimento vede presentare numerosi progetti simili che minacciano di sottrarre all’agricoltura veneta e ai veneti stessi ben 200 ettari di territorio.

Con un piede la Regione frena sulla cementificazione con la (pur blanda) legge sul consumo di suolo, ma con l’altro piede accelera su altre forme di consumo non ecocompatibili. Su questo dobbiamo essere molto chiari: un parco fotovoltaico non ha niente a che vedere con le politiche green di cui si comincia a parlare, soprattutto se esso va distruggere terreno agricolo. Questi progetti non hanno dunque nulla a che vedere con il futuro ma parlano del continuo ritorno di un passato che sfrutta il territorio senza lasciare nulla in cambio.

Per questo sostengo la posizione contraria espressa da Coldiretti e farò tutto quanto è in mio potere come consigliere regionale per fermare questo scempio che rischia di fare da apripista a molti altri scempi in giro per il Veneto.

Anna Maria Bigon, consigliera regionale Pd Verona