La “movida” dei parchi giochi: a vuoto tutti gli annunci sulla regolamentazione

Pubblicato da il 28 Maggio 2020

Il governo li ha resi apribili da inizio maggio, Zaia ha ulteriormente inasprito le regole a metà Maggio confermando la possibilità di aprire ma a Verona sono aperti solo 19 su 120 mentre città grandi come la nostra hanno trovato più sicuro aprirli tutti.
Abbiamo eseguito iun sopralluogo in uno di essi e il resoconto è allarmante.

Informazione delle misure di sicurezza? Nessun cartello presente. Responsabilizzazione dei genitori all’auto-monitoraggio dei bambini e supervisione dei luoghi? non pervenuti.

Messa a disposizione di gel igienizzanti? Nessun dispenser presente, né fuori dal cancello (che tutti toccano per sollevare il gancio di sicurezza) né all’interno dell’area giochi.

Sanificazione dei servizi igienici? Non pervenuta.

Sanificazione dei giochi? Le strutture non sembravano nemmeno pulite. Alleghiamo foto.
E la sabbiera aperta al pubblico, ne vogliamo parlare? Come si fa a sanificare una sabbiera?
I giochi che non posso essere quotidianamente sanificati vanno chiusi.

Questa le condizioni trovate – viste con gli occhi della sottoscritta, non raccontate da terzi – ieri al parco giochi dell’Arsenale, uno dei 19 aperti dal Comune dopo roboanti annunci circa le eccezionali misure di sicurezza previste.
Su tutte le situazioni di difformità rispetto alle normative sanitarie, emergeva il gran numero di mascherine abbassate sul mento degli adulti presenti e il sovraffollamento dell’area da parte di genitori e bambini, logica conseguenza della scelta di riaprire una o due area giochi per quartiere (e nemmeno in tutti i quartieri) su cui come amministratori del Pd avevano insistito ricevendo per risposta l’atteggiamento di sufficieneza dell’amministrazione.
La soluzione alternativa? Aprire tutte le aree giochi con inibizione dei giochi dove non se ne possa garantire la pulizia quotidiana, un monitoraggio attuato in collaborazione con il terzo settore. Come hanno fatto altre città, comprese le martoriate Brescia e Bergamo.

Facciamo presente che ci sono diverse associazioni disponibili a riaprire i parchi garantendo tutte le nuove normative proprio per venire incontro alle richieste dei genitori e pensando alle necessità di gioco in sicurezza per i bambini.

Ora basta predere in giro i cittadini. Se l’assessore Padovani ritiene che la ripaertura in tali condizioni sia accettabile, allora si riaprano anche scuole e centri estivi. Tanto la cooperativa che deve sovrintendere ai parchi giochi è la stessa che deve organizzare anche i Cer. Se invece, come noi, ritiene che sia importante assicurare condizioni di sicurezza ai minori, come prescrivono le linee guida guida regionali e ministeriali, si rimetta in discussione l’attuale apertura e si stanzino risorse adeguate a creare una vera cultura della sicurezza. Come già accaduto per gli aperitivi in Piazza Erbe, non serve a nulla colpevolizzare i cittadini se questi non vengono messi nelle condizioni di muoversi in sicurezza.

Elisa La Paglia, Consigliera comunale Pd
Elisa Dalle Pezze, Presidente Circoscrizione 2^
Silvano Pighi capogruppo PD Circoscrizione 2^