Circolo (militare) unificato. Fallita la propaganda grillina.

Pubblicato da il 19 Ottobre 2018 0 Commenti

Innanzitutto, rileva che la costruzione propagandistica e falsata della richiesta avanzata dai 5S è stata rigettata dal Ministro della Difesa, la 5S Trenta, con la motivazione che ho sempre sostenuto: il Circolo è parte integrante delle Forze Armate ed è strategico per le proprie finalità istituzionali, oltre al fatto che è gestito come se facesse parte delle operazioni che normalmente le Forze Armate pongono in essere.

Una ovvietà che solo i grillini, e coloro che gli danno spago, non conoscono.

Infatti, la struttura delle Forze Armate prevede espressamente la presenza di circoli per favorire il benessere dei militari con occasioni di svago nel tempo libero al fine corrispondere all’esigenza di avere personale sempre motivato e pronto nei momenti che contano.

Il Circolo non è un semplice bar, ma il luogo in cui i militari possono svolgere attività di carattere ludico, culturale, sociale e coinvolgere anche la propria famiglia a ristoro delle “pressioni” che la loro professione impone.

Il vivere bene del militare è una componente importante affinché l’Organizzazione militare possa contare sui propri uomini sempre motivati e con un certo livello di tranquillità.

I circoli contribuiscono a questo aspetto importante della vita quotidiana del militare.

Per questo è ancora più stucchevole aver letto che il Circolo doveva chiudere …”perché è l’unico ristorante che si affaccia sull’Adige”.

Il ristorante non è solo il luogo in cui ci si nutre, ma anche quello, in una realtà in cui i doveri sono “rigidi” ed i rapporti regolati dall’ordine gerarchico, in cui favorire un sistema di relazioni umane che stempera le tensioni e favorisce il sereno svolgimento delle attività. Va tenuto conto che il militare non è un libero professionista, ma un tassello di un mosaico. Un singolo in difficoltà, potrebbe condizionare un intero gruppo.

Non posso pretendere che i grillini sappiano, ma posso ragionevolmente dire che grillini tradiscono, ancora una volta, la loro avversione ideologica al mondo militare. Lo vedono con fastidio. Un Circolo, che per tutti i militari in servizio ed in pensione è sempre stato baluardo di conquiste fatte con anni di sacrifici perché rappresenta il riconoscimento primo verso il personale per favorirne il benessere, viene definito volgarmente “un club con poche decine di associati.” Una vergogna.

Ne vogliono la chiusura per soddisfare la loro sete ideologica contro i militari, ma tradiscono ignoranza della materia. Chiedano cosa rappresenta un Circolo per tutti i militari e nel caso specifico, per i circa 10mila militari in servizio ed in pensione e loro familiari residenti qui a Verona!

Tralascio la capacità di organizzazione di eventi, a beneficio della città, che il Circolo ha dimostrato, peraltro sempre aperti a tutti, anche non militari.

Come tutti sanno, peraltro, Verona è conosciuta anche grazie a quel Circolo.

Non mi sottraggo al desiderata dei tanti che vorrebbero “unire” Castelvecchio sotto un unico tetto, diciamo. E’ accattivante e certamente conferirebbe alla città un ulteriore e integrale polo culturale.

E, pur tuttavia, non mi sottraggo anche ad un’altra domanda: perché farlo a scapito di altri? Chi decide se una presenza è legittima e l’altra meno nello stesso stabile. E perché un’esigenza è superiore ad altre?

Nel contemperamento degli interessi in gioco, mi pare siano prevalenti i compiti istituzionali delle Forze Armate, peraltro comunaue a beneficio di persone.

Penso anche, considerata la vocazione del Circolo Unificato, che nulla osti ad un incontro felice tra le due esigenze e, quindi, ad un possibile connubio in alcune occasioni per organizzare insieme eventi.