D’Arienzo: Stazione di Porta Nuova, che biglietto per Verona

Pubblicato da il 18 Luglio 2018 0 Commenti

La stazione ferroviaria di Porta Nuova è il peggior biglietto da visita che potremmo avere.

Chiunque arriva in città, di prima impatto nota disservizi, sporcizia e disfunzioni che mal si conciliano con una città che è la quarta a livello nazionale per ricettività turistica.

Ascensori che non funzionano, toilette sporche, pensiline sui binari vetuste e non in grado di riparare dagli eventi atmosferici più vigorosi, sale d’aspetto insufficienti, sono l’immagine peggiore di Verona.

Peraltro, qui c’è un nodo ferroviario strategico nella rete nazionale e nonostante questo pare proprio che la stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova sia oggetto di profondo disinteresse da parte del proprietario, Rete ferroviaria italiana;

Stendiamo un velo pietoso sulla completa insufficienza delle indicazioni turistiche. In quella “terra di nessuno” chi arriva deve orientarsi solo con i suoi mezzi, anche solo per capire dove sia l’Arena, figuriamoci il resto.

Anche con la buona volontà dei lavoratori impiegati in stazione, seppur importante, alcuni limiti e disservizi non vengono superati da anni e questo, ormai, non è più sostenibile.

Come è noto, poi, nell’area antistante la stazione, la situazione non è migliore, a cominciare dall’insufficiente numero dei parcheggi gratuiti a disposizione degli accompagnatori e dalla pericolosa e non adeguatamente segnalata promiscuità pedoni/mezzi viaggianti.

E’ il momento di agire ed in fretta, anche per la stagione estiva alle porte. Ho presentato un’interrogazione urgente al Ministro per le Infrastrutture ed i Trasporti per sollecitarlo ad assumere un ruolo presso Rete Ferroviaria Italiana affinché questa, finalmente, affronti e risolva le criticità esistenti presso la stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova.

Ma, soprattutto, ho chiesto di prevedere gli investimenti necessari per la soluzione definitiva dei disservizi segnalati e, quindi, rendere la stazione degna di una città europea come Verona.

Sen. Vincenzo D’Arienzo