IKEA – Salemi ritorna su Ikea e spinge ad un coinvolgimento dei Consiglieri regionali

Pubblicato da il 17 Luglio 2018 0 Commenti

“Il sindaco Sboarina lo dica chiaramente: vuole o non vuole l’IKEA a Verona? È coerente o meno con la linea del Consorzio Zai, di cui il Comune stesso è Ente costituente, detenendo un terzo, oppure va contro se stesso? La retromarcia sul caso dichiarata in questi giorni è l’ammissione che il problema non è tecnico, ma politico. Il Sindaco, infatti, si nasconde dietro la norma, ma le carte dimostrano che quanto dichiarato un mese fa era un pretesto. Quando Sboarina ha detto di aver ricevuto da Zaia il niet per l’insediamento Ikea ho chiesto subito l’accesso agli atti e oggi ho in mano la relazione dei tecnici a cui Zaia ha delegato la risposta per Verona. Tra le righe si evince che al momento della lettera del Comune di Verona si era nella fase transitoria dell’iter della legge sul consumo di suolo perché mancava ancora la delibera attuativa e pertanto gli uffici, correttamente, hanno sostenuto la necessità dell’applicazione restrittiva nelle more del provvedimento. Insomma la sostanza è che il Presidente Zaia, tirato in ballo per la giacchetta, non ha voluto pronunciarsi davvero e la frittata è stata rigirata sul tecnico, perché  il vero player di questa questione è e resta il Comune di Verona insieme al Consorzio Zai. Se il Comune vuole che nel futuro dell’area della Marangona ci sia IKEA deve avanzare la manifestazione d’interesse, assumendosi  la responsabilità di una scelta che riguarda il futuro di un’importante area della città”.

Netta la presa di posizione sul caso IKEA a Verona della vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale Orietta Salemi che da ieri è venuta in possesso della lettera con cui la Regione ha risposto alla richiesta di informazioni da parte del Comune sul progetto di insediamento del colosso svedese alla Marangona.

“Sboarina si trincera dietro la risposta della Regione, ma la verità è che in questa fase non è la Regione che deve assumersi la responsabilità di una decisione: è il Comune che deve avviare l’iter, presentare una manifestazione d’interesse per un accordo di programma e poi aspettare che Venezia la valuti – sottolinea Salemi -. La comunicazione dei tecnici regionali lo dice chiaramente, mettendo a nudo quello che sembra essere più un gioco allo scaricabarile che una vera volontà di agire. Ci si può fermare davanti a quanto è scritto nella relazione regionale, ma se lo si fa è per una scelta politica, non certo per questioni tecniche e normative. Nessuno vieta al sindaco Sboarina di presentare la manifestazione d’interesse. Anzi: è solo ed esclusivamente su questa che la Regione può esprimersi. Per cui serve una parola definitiva e chiara. Solo così il Sindaco dimostra che la sua scelta sulla Marangona e l’area della Zai avviene in base a una valutazione dell’interesse comune e non dipende, invece, da ragioni altre, come ripicche o strumentalizzazioni localistiche che nulla hanno a che vedere con le scelte progettuali sul futuro di Verona”.

“Poiché la questione IKEA è vitale per il Veneto ed è stata tirata in ballo dal Sindaco anche Venezia – continua Salemi –  lancio una proposta ai consiglieri regionali veronesi: apriamo un tavolo trasversale su questo fronte per lavorare assieme al Consorzio ZAI e all’amministrazione comunale con l’obiettivo di sbrogliare la matassa e accompagnare il processo che disegnerà il futuro della Marangona. Ai vertici di Ikea e del Consorzio Zai io direi: ‘Siamo pronti a un confronto e a un sopralluogo sull’area, strategica non solo per lo sviluppo della città, ma per l’intero territorio veneto’. Basta perdere tempo: dietro l’angolo Lombardia e Trentino Alto Adige, i veri competitor del Veneto nella partita sull’intera area del QE, di cui l’operazione Ikea è un tassello, stanno già scaldando i muscoli”.

“Il Sindaco Sboarina – conclude Salemi – invece di perdersi in accordi di retroguardia con l’A22 su un nuovo casello autostradale,  si concentri su questo progetto che non è una mera operazione commerciale, ma il nodo nevralgico di un’intera operazione strategica che riguarda lo sviluppo industriale, logistico avanzato, produttivo e di innovazione del 60% della Marangona, quella non coinvolta nell’ipotesi di insediamento Ikea. Il Consorzio zai deve essere accreditato a gestire la cabina di regia della nuova attività interportuale quando sarà a regime l’operatività del traforo del Brennero, nel 2027. E lo potrà essere se sarà coprotagonista, con Rfi, della gestione dei traffici sulle direttrici N/S ed E/O. Dunque servono risorse e l’operazione Ikea, che investirebbe sul 40% dell’area della Marangona, garantirebbe questo ruolo primario del Consorzio. Siamo di fronte alla più grande operazione green di tutto il paese, che si porta con sé investimenti strategici per lo sviluppo del traffico su ferro. Verona e il Veneto potrebbero giocare il carico di briscola in questa partita, ma incomprensibilmente il Sindaco in primis indugia ancora con le scartine”.