D’Arienzo: Perché aumenta l’IVA?

Pubblicato da il 26 Marzo 2018 0 Commenti

Stefano Casali, consigliere regionale Veneto del centrodestra, lancia un appello ai parlamentari veronesi contro l’aumento IVA previsto nel 2019, additando il PD come responsabile.

Stucchevole.

Casali ha ragione a lanciare l’allarme sull’aumento IVA, ma nella foga di mettersi in evidenza, prende fischi per fiaschi e credo che faccia una brutta figura anche con il mondo economico che sa bene da dove arriva quel danno.

La colpa è del Governo Berlusconi ante 2011 che lui ha sempre sostenuto e l’aumento è la polpetta avvelenata che ci hanno lasciato e che con i nostri Governi abbiamo rimandato da sette anni ormai.

Infatti, con il Decreto Legge 98 dell’estate 2011, quello che ha bloccato anche gli stipendi di milioni di pubblici dipendenti, furono Tremonti e Berlusconi in piena crisi dei conti pubblici e al fine di poter approvare le misure previste dalla manovra, a stringere il patto con l’Unione Europea.

Quel patto stabiliva alcune clausole di salvaguardia: il Governo si impegnava a reperire entro il 30 settembre 2012 ben 20 miliardi di euro, pena l’obbligo di tagli alla spesa pubblica, l’aumento delle aliquote Iva e delle accise e un taglio lineare alle agevolazioni fiscali.

Come è noto Berlusconi fu cacciato via ed è dall’insediamento di Monti che i governi sono costretti, ogni anno, a reperire i fondi necessari per disinnescare e sterilizzare parzialmente e temporaneamente le clausole di salvaguardia Iva.

Da ultimo, ad esempio, nella Legge di Bilancio 2018, abbiamo speso ben 15 miliardi di euro per congelare le clausole di salvaguardia Iva sottoscritte da Berlusconi che altrimenti sarebbero scattate già quest’anno.

Adesso tocca al nuovo Governo trovare strutturalmente i 20 miliardi promessi all’UE da Berlusconi nel 2011.

Noi l’IVA non l’abbiamo aumentata, vedremo se gli altri sapranno farlo.

Certo, faremo la nostra parte nel dare una mano, ma se continuiamo a fingere sui conti non andiamo da nessuna parte. E qualcuno fa anche figuracce.

Sen. Vincenzo D’Arienzo