Salemi (PD): “Tutela delle minoranze linguistiche, la proposta di legge non avrà alcun effetto. Si poteva aspettare l’insediamento del nuovo Parlamento”

Pubblicato da il 17 Gennaio 2018 0 Commenti

“Questa proposta di legge rischia di restare l’ennesima legge bandiera, senza alcun effetto reale. Se la Lega voleva raggiungere l’obiettivo avrebbe potuto aspettare appena un paio di mesi, il tempo sufficiente per poterla rivedere alla luce di una analisi più approfondita che non avrebbe svilito ma valorizzato un tema così caro, quello della lingua veneta, alla maggioranza. Presentarla così, a fine legislazione nazionale, ha poco senso, è solo una mossa elettorale”. Orietta Salemi, vice capogruppo del Partito Democratico e relatrice di minoranza, commenta così l’approvazione da parte del Consiglio regionale della proposta di legge sulla tutela delle minoranze storiche linguistiche, con i dem che hanno votato contro.

“È stata bocciata la nostra richiesta di riprendere una riflessione seria su questa Pdl in Commissione, abbiamo perso l’ennesima occasione di legiferare bene, con cognizione di causa e adeguato approfondimento. C’era la possibilità di limare gli aspetti più critici con l’apporto scientifico delle diverse scuole di pensiero e di chiunque volesse fornire, in ambito universitario e non. Volendo parlare a tutti i costi di lingua veneta – spiega Salemi – sviliamo le varianze dialettali e, cristallizzandola a materia di insegnamento, invece di mantenerla viva rischiamo di farla morire incasellandola nelle regole della grammatica e della sintassi. E poi di quale lingua parliamo? Il veneziano, il pavano antico? O di quale altro idioma dialettale prevalente? Il dialetto resta vivo se non viene ridotto a rivendicazione identitaria di carattere nostalgico o, peggio, ideologico. Questi i nostri dubbi ed ecco che dunque la proposta di rinvio ci sembrava di buon senso. Anche perché le leggi statali finora non hanno mai trovato i canali giusti per trovare approdo effettivo in Parlamento. E questa non farà eccezione, visto che è stata votata dal Consiglio regionale a Camere sciolte”.