TURISMO, VERONA DEVE SCONFIGGERE IL MORDI E FUGGI

Pubblicato da il 2 Agosto 2017 0 Commenti

 

Intervista sul Corriere del Veneto del 27 Luglio 2017:

VERONA «Il turismo sta cambiando in tutto il mondo, Verona non può restare ferma a guardare». Gianni Dal Moro, deputato veronese del Partito Democratico, interviene su uno dei temi più rilevanti per il futuro economico della città e della provincia. E spiega che «nel 2015 oltre 1 miliardo e 200 milioni di persone hanno visitato un altro Paese e per il sesto anno consecutivo il turismo internazionale cresce del 4,4% rispetto all’anno precedente. L’Europa registra 607,6 milioni di viaggiatori, ma la crescita dipende sempre più dalla Cina che in 10 anni ha visto passare la propria spesa da 13 a 128 miliardi».

E in Italia? 

«Nel 2015 anche per noi i dati sono in crescita: +3% rispetto all’anno precedente, con 109,7 milioni di turisti. Il problema è che qui il turismo continua a essere un fenomeno prevalentemente domestico con una percentuale di arrivi e presenze italiane pari al 52%. Ma il Pil generato dal turismo è pari all’11,8% di quello nazionale con 171 miliardi di euro all’anno, e l’impatto sull’occupazione è attorno al 12,8%, con 3,1 milioni di lavoratori».

A Verona come stanno le cose?

«Nel 2015 si sono superati per la prima volta i 4 milioni di arrivi (+5% rispetto al 2014), mentre dati ufficiosi del 2016 parlano di 4.484.335 arrivi, con una crescita del 7,4%. Sempre nel 2015 Verona è stata la settima provincia italiana per presenze e al quarto posto per presenze straniere».

Solo dati positivi, allora?

«Purtroppo no, perché c’è un fenomeno negativo in crescita, quello del turismo mordi e fuggi. I turisti crescono come numero ma l’impatto economico sul territorio proporzionalmente diminuisce».

E cosa deve fare Verona per arginare questo fenomeno?

«Le esperienze internazionali registrano un’inversione di tendenza laddove l’offerta è più personalizzata e meno standardizzata. Cresce il turismo della “brand experience” e Verona avrebbe ottime potenzialità, ma occorre puntare sulla qualità dei servizi, e su questo purtroppo siamo in ritardo».

Cosa manca in particolare? 

«Manca una proposta sulla rete, omogenea e personalizzata. La rivoluzione di Internet ha stravolto il comparto turistico: il 91% ha prenotato online almeno un prodotto o servizio negli ultimi 12 mesi, il 42% utilizza un device mobile per pianificare e prenotare, il 68% ricerca online prima di decidere un viaggio. Oggi negli Usa il 50% delle vacanze è venduto online, in Europa scende al 25%, in Italia al 9%. E anche Verona è in forte ritardo».

Cosa si aspetta dalla nuova Amministrazione comunale? 

«Occorre rimettere in connessione tutte le filiere del nostro territorio, puntare su proposte e servizi innovativi, essere all’altezza di un mercato sempre più internazionale con offerte di qualità radicate sull’identità. Le prime dichiarazioni dell’assessore Francesca Briani lasciano ben sperare. Vedremo: la nostra disponibilità è ampia».