Disagi Via Gioia-Via Esperanto-Via Mezzacampagna: e adesso chi si deve scusare?

Pubblicato da il 7 Dicembre 2016 0 Commenti

Una bufala, un colpo di sole di cui chiedere scusa ai giornalisti veronesi cui è stata piazzata una bufala”. Con queste parole “pacate” il Sindaco Tosi, a cavallo di Ferragosto 2015, smentiva categoricamente l’allarme lanciato dai consiglieri comunali Michele Bertucco e Luigi Ugoli che denunciavano l’iter contraddittorio e poco trasparente con cui veniva permesso al nuovo brico center di via Gioia di aprire i battenti prima dell’entrata in esercizio delle opere viabilistiche concordate, in particolare il nuovo svincolo di Via Vigasio, tuttora in attesa di autorizzazioni.

“Il tempo è galantuomo e, purtroppo, ci ha dato ragione anche stavolta – riprendono ora la questione Bertucco e Ugoli –. La presunta bufala è diventata realtà e adesso la situazione di sofferenza è sotto agli occhi di tutti, giornalisti e non. I disagi quotidianamente patiti dai cittadini che vivono o si trovano disgraziatamente a passare nell’area compresa tra via Gioia, via Esperanto e via Mezzacampagna, dipendono esattamente da quella sciagurata decisione, passata contro il parere degli uffici competenti. In luogo di imporre ai nuovi insediamenti commerciali di attendere l’entrata in funzione della necessaria viabilità di supporto, Comune e Provincia si sono accontentati di alcuni interventi tampone evidentemente insufficienti a contenere l’aumento del traffico e la compressione degli spazi urbani. Ora chi dovrebbe chiedere scusa? Sappiano comunque i cittadini chi devono ringraziare per questo ennesimo pasticcio e si ricordino alle prossime elezioni di spedire i responsabili ad ammirare i cantieri che non hanno saputo far partire per tempo”.

Aggiunge la capogruppo Pd in Quinta Circoscrizione Camilla Mariotto: “La situazione è al limite della sopportazione nelle ore di punta e non solo. Oltre alle code al semaforo tra via Mezzacampagna e via Vigasio, l’intera area, comprese le vie laterali e le vie del quartiere, è interamente congestionata. Vane sono state le decine di segnalazioni presentate in Circoscrizione per sapere se e come l’amministrazione intenda intervenire, la risposta è sempre stessa la stessa: mancano alcune autorizzazioni per mettere in esercizio il nuovo svincolo. Temiamo, per di più, che i nuovi semafori su via Gioia, via Esperanto/via Fleming e la nuova opera non faranno altro che spostare il problema soltanto un po’ più in là, gravando ulteriormente su via Mezzacampagna che è una stradina già oberata dal traffico pesante generato dall’incontrollata proliferazione di imprese della logistica”.

Si allega il comunicato del 14 agosto 2015:

Nuovo brico center: apertura imminente, ma senza le principali opere viabilistiche

Avendo beneficiato dell’iter agevolato previsto dalla vecchia legge regionale sul commercio (la superficie di vendita dichiarata è infatti di 7.999 metri quadri, un metro al di sotto del limite per cui la vecchia legge prevedeva l’obbligatorietà della Valutazione di impatto ambientale) ed essendo stato esplicitamente escluso da ogni altro adempimento da parte della Commissione provinciale Via fin dall’aprile 2013, il nuovo brico center di Via Flavio Gioia è quasi pronto a partire.
C’è un però: molte delle opere viabilistiche che la società proponente, Elle Immobiliare, si era impegnata a realizzare anche in coordinamento con le altre manifestazioni di interesse (ad esempio Adige Center), sono ancora al di là da venire. Che fare, allora? Semplice, una bella variante.
La questione esplode nel marzo 2014 quando il proponente si accorge, all’improvviso, di non disporre della proprietà di un’area su cui avrebbe dovuto realizzare una strada di collegamento. Chiede allora di effettuare un’opera alternativa, consistente nella riqualificazione di parte della viabilità esistente, e sottopone la variante alla Commissione provinciale la quale nel settembre 2014 conferma di nuovo l’esclusione dalla Via.
Questa volta però il via libera contiene una prescrizione: il Coordinamento Pianificazione del Territorio della Provincia di Verona vuole infatti sincerarsi, Piano del traffico di Verona Sud alla mano, che prima dell’apertura vengano realizzate le opere più importanti per la viabilità, a partire dal nuovo svincolo della Tangenziale Sud, e lo fa mettere nero su bianco: “l’agibilità del fabbricato è subordinata al collaudo ovvero all’apertura al traffico, del nuovo svincolo completo della complanare, sia a nord che a sud della stessa anche se a cura di altro soggetto”.
Nel dicembre 2014 il proponente presenta allora un’ulteriore domanda di variante in cui chiede sia esclusa quest’ultima prescrizione e inonda gli uffici di calcoli, scenari e tabelle volte a dimostrare che la viabilità nel breve termine reggerà anche senza le opere previste.
La Pianificazione Territoriale della Provincia resta del suo parere (contrario) ma la Commissione Via, organo di nomina politica, si fa convincere e smentisce l’ufficio cancellando la prescrizione (determinazione del 13 luglio 2015).
Risultato: il nuovo brico center potrà aprire a breve realizzando soltanto 1 semaforo, 170 metri di pista ciclabile e la riqualificazione di poco più di mezzo chilometro di strade circostanti. Lo svincolo della tangenziale non verrà completato.
Viene così meno anche il terzo caposaldo della programmazione della giunta Tosi per Verona Sud che, ci permettiamo di ricordarlo, prevedeva: 1) una pioggia di soldi per il Comune derivanti dal contributo di sostenibilità (forse pioverà nel week end di Ferragosto ma non saranno soldi); 2) riqualificazione dei quartieri (non pervenuta); 3) prima le opere pubbliche e poi l’apertura delle nuove attività commerciali. Con buona pace dei cittadini di Verona Sud.

I consiglieri comunali Pd
Michele Bertucco e Luigi Ugoli