Verona Sud: cittadini ingannati e derisi

Pubblicato da il 23 Settembre 2016 0 Commenti

Bocciando la nostra proposta per allargare il Parco del Prusst, la maggioranza tosiana si è fatta sfuggire forse l’ultima buona occasione per rispettare, almeno in piccola parte, gli impegni presi nel 2007 e nel 2012 con gli abitanti di Verona Sud, ai quali venne promesso un miglioramento della qualità della vita nei propri quartieri proprio in virtù delle opportunità che si sarebbero aperte con i nuovi insediamenti commerciali e produttivi a Verona Sud.
La triste realtà è che, a distanza di 10 anni da quelle promesse, l’amministrazione attende di inaugurare a Verona Sud ben 5 grandi strutture di vendita e 3 centri commerciali ma si rifiuta di recuperare ad uso dei cittadini 15 mila metri quadri di verde pubblico da terreni propri o di Ater per restituire al Parco del Prusst la dignità e le dimensioni possedute prima che fosse mutilato dall’insediamento di Esselunga e dal cambio di tragitto del filobus.
I cittadini devono pure sopportare la presa in giro delle statistiche comunali del verde pro-capite, spesso collocato al secondo o al terzo piano degli edifici.
Ci domandiamo se l’assessore Caleffi abbia letto la parte del Pat del 2007 che parla di Verona Sud dove si mette in rilievo il “sistema viabilistico fragile”, le “difficoltà ad accedere ai servizi tra cui ospedali e università”, le “infrastrutture da rivedere” e la “scarsità di verde”. Se l’ha letta saremmo curiosi di sapere da lui se il carico viabilistico atteso con i nuovi insediamenti commerciali – per giunta in pressoché totale assenza di interventi significativi di mobilità sostenibile – possa migliorare o peggiorare la situazione di partenza. Vorremmo sapere inoltre in che misura le opere viabilistiche finanziate dalle grandi aree commerciali possano lenire i disagi stante casi clamorosi come via Mezzacmpagna, viottolo battuto dai Tir della logistica sul quale è stato posizionato il nuovo svincolo della tangenziale Sud.

Consiglieri Comunali Pd
Michele Bertucco e Luigi Ugoli