Filobus, sarà la volta buona? C’è da dubitarne

Pubblicato da il 2 Dicembre 2015 0 Commenti

Annotiamo sulla nostra agenda la data del 18 gennaio e restiamo in attesa di vedere se sarà davvero la volta buona per far partire i cantieri del filobus oppure se si rivelerà soltanto l’ennesimo pretesto con cui la giunta punterà a mangiare, anche quest’anno, il panettone in tutta tranquillità alla faccia dei veronesi che attendono da anni il pluri-annunciato mezzo di trasporto pubblico di massa.
Le premesse sono tutt’altro che convincenti: è ancora nebbia fitta su chi sarà il direttore dei lavori, in secondo luogo siamo curiosi di capire chi saranno i referenti politico-amministrativi in questa delicata fase, tenuto conto che il consiglio di amministrazione di Amt di fatto è stato messo sotto tutela con l’invio di un commissario ombra, l’ex segretario comunale Francesco Marchi, da parte del Sindaco.
In terzo luogo, la leggerezza con cui si tratta la questione della lunghezza dei mezzi rischia di sfociare in parodia: ammesso che il Ministero decida per la deroga (e se si facesse fronte comune con le altre città che l’attendono forse avremmo più probabilità) l’intero progetto del filobus è dimensionato su mezzi da 18 metri e cambiarlo non è come battere lo scontino della spesa.
Non da ultimo manca qualsiasi riscontro positivo circa l’attendibilità dei parcheggi scambiatori di Cà di Cozzi e di Verona Est, legati, come è noto, a due opere di dubbia fattibilità, rispettivamente il traforo delle Torricelle e il terzo centro commerciale a Verona Est. Ciliegina sulla torta, non sappiamo ancora se la Soveco sarà o no della partita.
Il meno che si possa dire è che a sei settimane dalla data presunta di avvio dei cantieri, e con le feste di mezzo, non è proprio un bel vedere.

I consiglieri comunali
Michele Bertucco e Damiano Fermo