Emergenza inquinamento: chi semina annunci raccoglie… smog

Pubblicato da il 1 Dicembre 2015 0 Commenti

Tra lo spauracchio delle targhe alterne e il sostanziale immobilismo attuale esiste tutta una gamma di proposte intermedie possibili, dalle pedonalizzazioni agli incentivi alla mobilità alternativa fino all’incremento del trasporto pubblico che Verona, in qualità di Comune capoluogo, avrebbe il dovere di sperimentare e condividere con gli altri partecipanti al tavolo tecnico zonale provinciale contro l’inquinamento.
Perché è proprio il traffico automobilistico, ormai è assodato, il maggiore responsabile dell’attuale emergenza smog (da noi 70 superamenti annuali al 29 novembre contro i 35 consentiti). La conformazione della Pianura padana, fattore oggettivamente penalizzante, dovrebbe funzionare da sprone per fare di più e meglio mentre viene sempre e soltanto invocata come scusante per non fare nulla nell’attesa che la pioggia nasconda la polvere sotto al tappeto.
Ha ragione l’assessore Toffali quando ricorda le pesanti responsabilità della Regione nella mancanza di una strategia contro questo genere di calamità che ogni anno produce decine di migliaia di morti premature. Anche nel nuovo mandato Zaia e i suoi alleati mostrano chiaramente di privilegiare la costruzione di nuove strade (a cui vanno il 94% degli investimenti regionali) in luogo del completamento del sistema metropolitano regionale di superficie che nel Veneto occidentale non sappiamo nemmeno come sia fatto. Ma i 10 anni di attesa di cui parla Toffali, necessari a vedere i risultati di politiche efficaci, non sono poi molto distanti dagli 8 anni che l’amministrazione Tosi ha avuto a disposizione per cercare di invertire la tendenza senza tuttavia aver prodotto nulla di concreto. Il filobus? Disperso. Il piano della sosta? Fermo ai quartieri periferici. Il piano urbano del traffico? Chiuso dentro qualche cassetto dopo essere stato adottato dalla giunta e mai proposto al Consiglio. Il Piano della mobilità sostenibile? Solo annunci. La riqualificazione dei quartieri? Non pervenuta, anzi c’è stato un assalto di aree commerciali nel territorio di Verona Sud. Il piano di sviluppo della rete di piste ciclabili? Rimasto sulla carta. Il piano di gestione dei parchi urbani? Mai visto. Con questi risultati l’amministrazione Tosi non dovrebbe recriminare nulla, soltanto chiedere scusa ai veronesi.

i consiglieri comunali PD
Michele Bertucco e Stefano Vallani