Parigi: una riflessione

Pubblicato da il 15 Novembre 2015 0 Commenti

Non è il tempo delle parole, né della violenta retorica, brodo di misture populiste.

Di fronte allo smarrimento che oggi ci assale e che ci fa sentire privi di protezione, di difese, dobbiamo cercare le risposte nella nostra storia, nelle nostre radici, nei nostri valori. L’orgoglio che proviamo per le nostre società aperte, moderne, e che oggi è così duramente messo sotto attacco, non potrà essere mantenuto alzando muri o chiudendoci rabbiosi in noi stessi.

Oggi più di ieri c’è bisogno di Europa, non quella delle frontiere, dei muri… Non l’Europa dei veti, dei singoli protagonismi, delle divisioni, ma Europa Federazione di pace, dell’Europa Premio Nobel per la pace 2012. Europa capace di pensarsi unita nelle scelte economiche, nell’azione diplomatica, nell’autodeterminazione politica, nel dialogo collettivo. Questo in forza dei suoi valori e del dolore di un secolo di orrore lasciatasi alle spalle. Europa delle azioni e non solo delle Commissioni. Un’Europa che trovi leader coraggiosi, pronti a farla uscire da un malessere dettato dall’incapacità di condividere una strategia comune per andare incontro al futuro senza subire i processi rapidi e spesso contradditori della storia globale.

E agli esponenti politici che parlano di guerra diciamo che segno di civiltà e responsabilità è non lasciarsi contaminare dagli untori dell’orrore: c’è già di che piangere. Non aggiungiamo altre lacrime alla tristezza e al dolore di oggi.

Alessio Albertini
segretario provinciale

Orietta Salemi
segretario cittadino