La sicurezza degli agenti è stella polare per ogni azione

Pubblicato da il 21 Ottobre 2015 0 Commenti

E’ doveroso tutelare l’incolumità degli agenti penitenziari. Credo che i penalisti veronesi conoscano bene che la situazione all’interno del carcere di Montorio appare ingovernabile.
Sono così numerosi i fatti avvenuti presso l’istituto penitenziario veronese, quasi giornalieri, che occorre l’impegno di tutti per risolvere definitivamente i problemi.
Infatti, credo si sia giunti al punto critico per eccellenza: la sicurezza degli agenti della Polizia Penitenziaria.
Su questo non possono esserci divisioni.
Agli avvocati penalisti dico: non è accettabile che a pagare siano coloro che sono chiamati a tutelare la nostra comunità attraverso la vigilanza di chi ha commesso reati.
Posso capire le difficoltà di una gestione complessa di persone recluse, ma il bene supremo della sicurezza degli agenti è la stella polare per ogni azione.
C’è una forte sensibilità su questo? E’ stato fatto tutto per tutelarli? Diversamente, e gli episodi quasi dimostrano il contrario, è bene prenderne atto e correggere gli errori.
Approvo tutte le iniziative che favoriscono la rieducazione dei detenuti, ma un dubbio lo esprimo: oggi, vista la situazione ambientale, ci sono tutte le condizioni per non mettere in pericolo la sicurezza degli agenti?
Auspico siano state attivate tutte le precauzioni nel corso dell’iniziativa, comprese le ripercussioni esterne alla struttura carceraria. Non è la prima volta che vi sono gravi minacce verso il personale di vigilanza. Se dovesse accadere quando tutti sono liberi di circolare in ampi spazi aperti?
Non sono solito intervenire nei confronti sindacali e sarebbe meglio che lo facessero tutti. Nessuno di noi da fuori conosce nel dettaglio i termini e gli elementi sindacali e contrattuali oggetto del confronto tra agenti e dirigenza.
Sono sicuro, però, che è giunto il momento di chiudere positivamente il confronto con il personale in modo da superare le difficoltà che sono state pubblicamente manifestate e che, a quanto pare, creano una condizione lavorativa non ottimale.

Vincenzo D’Arienzo
Deputato PD