La Croce Rossa di Verona non deve chiudere

Pubblicato da il 3 Settembre 2014 0 Commenti

Il 14 agosto scorso il Direttore della Croce Rossa Italiana della Regione Veneto ha portato a conoscenza la propria volontà di trasferire le 5 unità a tempo indeterminato in servizio presso il Comitato provinciale CRI veronese alla sede regionale sita a Jesolo (VE). Ciò nonostante, gli accordi sindacali stipulati nel 2013 stabiliscono un percorso di condivisione nazionale, tra gli altri, anche sul tema delicato degli eventuali trasferimenti di personale/fabbisogno di personale.

Il confronto e’ tuttora in atto, perché quel Direttore non ne attende le decisioni? Ancora più assurdo perché i trasferimenti per sé stessi non appaiono sinonimo di miglioramento dell’efficienza, atteso che verrebbe trasferito personale civile con competenze non immediatamente fungibili a livello provinciale e che, comunque, comporta invarianza di spesa per tutto il corrente anno, stante che i costi del Personale stesso gravano sulla Croce Rossa Italiana e non sul Comitato Provinciale, né l’essere incardinati nei ruoli della CRI a livello regionale impedisce il migliore utilizzo del Personale anche nei privatizzati Comitati Provinciali.

I trasferimenti in questione superano di gran lunga il limite dei 50km stabiliti con DL 90/2014. Ricordo che è volontà del Governo di evitare movimenti eccessivi. Ritengo la decisione nettamente in contrapposizione. Basti sottolineare che il costo per raggiungere la sede regionale, priva di stazione ferroviaria, supererebbe il reddito mensilmente percepito e i relativi tempi necessari impedirebbero la prosecuzione di una normale vita familiare ed affettiva.

Alcuni dei dipendenti trasferiti usufruiscono dei benefici della Legge 104/92. Non risulta che per gli interessati sia stato avviato alcun percorso di confronto come le norme in vigore prevedono molto chiaramente. Non risultano adottati, in altre Regioni, provvedimenti similari dai rispettivi Dirigenti regionali, a prova dell’attesa e, quindi, del rispetto, da parte di quei Responsabili verso le decisioni da assumere a livello nazionale.

Ho presentato un’urgente interrogazione al Ministro della Pubblica Amministrazione e la Semplificazione perché ritengo doveroso e imprescindibile rimettersi al rapporto instaurato in merito dal Dirigente Nazionale con le OO.SS. prima di ogni altra valutazione da intraprendere eventualmente a livello locale.

Ho chiesto al Ministro Madia di intervenire con urgenza per evitare/impedire che il Dirigente Regionale della Croce Rossa Italiana del Veneto proceda nell’intento manifestato e favorire, al contrario, il confronto positivamente instaurato al tavolo nazionale che, di fatto, viene messo in discussione da propositi come quelli in questione.

Vincenzo D’Arienzo
deputato PD