Officine Ferroviarie Veronesi

Pubblicato da il 21 Dicembre 2013 0 Commenti

Officine Ferroviarie Veronesi: il Comune dica no alla trasformazione urbanistica e tuteli i posti di lavoro
In pochi anni una grossa parte del patrimonio manifatturiero e industriale di Verona è andata in fumo. Il Comune, che nel Piano degli Interventi non accenna nemmeno lontanamente a questo problema, intervenga per porre un limite al processo di de-indutrializzazione che sta impoverendo la città e migliaia di famiglie. Nel nuovo Piano degli Interventi, inaugurato qualche giorno fa dall’assessore Casali, pende una richiesta della Biasi Immobiliare per la trasformazione delle metrature possedute in Lungadige Galtarossa e alle Officine Ferroviarie in aree residenziali e commerciali. Chiediamo che il Comune prenda posizione negando la trasformazione e ribadendo la necessità che la città mantenga un forte nucleo di industria manifatturiera. In particolare la Biasi Immobiliare che altro non è che una società della famiglia Biasi, nel primo caso ha chiesto il cambio di destinazione d’uso per un’area di 23 mila metri quadri in Lungadige Galtrossa e nell’altro caso la realizzare di una torre di 30 piani da 102 mila metri cubi alle Officine Ferroviarie Veronesi. Credo che l’amministrazione debba dare un segnale forte nell’interesse delle centinaia di lavoratori ex Biasi messi in difficoltà dalle discutibili scelte della proprietà.
Michele Bertucco, capogruppo Pd in Comune di Verona

D’Arienzo: sulle Officine Ferroviari errori consapevoli

“E’ vero – dice D’Arienzo – la politica deve sempre fare la sua parte. Ma quando la proprietà ostinatamente vuole chiudere, chiede in silenzio di trasformare l’area, il Comune l’accetta e non dice nulla a nessuno, anzi, il Sindaco incontra i lavoratori e li illude, cosa e’ possibile fare ancora? Siamo in ritardo di due anni, proprio il tempo per correggere gli errori che coloro che avevano responsabilità hanno scientemente commesso.
La relazione del Commissario non ha valutato che per un anno e mezzo OFV può lavorare sulla commessa Ansaldo. Questa e’ una certezza e in 18 mesi cambia tutto. Compresa la cessione della proprietà che ha giocato sulla pelle di centinaia di lavoratori”.

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