Il Consiglio comunale ratifichi l’accordo di programma per lo sviluppo della Marangona

Pubblicato da il 17 Maggio 2018 0 Commenti

L’assemblea cittadina del Pd, riunita nella serata di mercoledì 16 maggio, all’unanimità dei presenti ha indicato nell’infrastrutturazione dell’area della Marangona il passaggio cruciale per il rilancio industriale della città in questo periodo post crisi economica e per la creazione di occupazione di qualità in grado di superare la “monocoltura” dei centri commerciali portata avanti dalle scelte amministrative dell’ultimo decennio.

In attuazione di tale indicazione, il gruppo consiliare comunale Pd metterà in campo tutte le iniziative necessarie (a cominciare da una interrogazione e da una richiesta di commissione consiliare) per convincere l’amministrazione comunale a porre all’ordine del giorno del Consiglio la ratifica dell’accordo di programma per lo sviluppo della Marangona già sottoscritto in data 21 marzo 2017 da Consorzio Zai e giunta comunale ma mai approdato in Consiglio comunale a causa dei veti incrociati presenti nella maggioranza di allora, già in piena crisi preelettorale.

“Con i suoi 1,3 milioni di metri quadrati, l’area della Marangona rappresenta l’ultima e più importante area di possibile sviluppo per l’industria e la logistica nell’ambito dell’intera provincia scaligera” spiega il segretario cittadino Pd Luigi Ugoli con i consiglieri comunali Pd. “La ratifica dell’accordo, a destinazioni urbanistiche invariate, consentirebbe di adeguare il Piano degli Interventi del Comune di Verona alle previsioni della pianificazione regionale sovraordinata (Piano Quadrante Europa, “Comparto C2 dell’Innovazione Tecnologica”) così da cominciare a mettere “sul mercato” le aree.

“L’accordo di programma sulla Marangona prevede la suddivisione della grande area in cinque sub ambiti, mantenendo le attuali destinazioni d’uso (produttivo, ricerca, servizi, quindi con esclusione dell’ipotesi Ikea che va esaminata a parte), al fine di renderla più accessibile a possibili investitori. Per uno dei cinque ambiti (Corte Alberti) viene fornito anche un progetto guida finalizzato agli investimenti del settore logistico e produttivo. L’infrastrutturazione sarà a carico di questi nuovi potenziali investitori, e dovrà prevedere anche la realizzazione del terminal ferroviario di 750 metri di collegamento tra Marangona e Quadrante Europa in modo da rafforzare anche il ruolo del nostro interporto” proseguono.

“Si tratta né più né meno di dare finalmente seguito a quanto da ormai 50 anni viene annunciato in merito alla creazione di un polo dell’innovazione alla Marangona – concludono – un’azione doverosa anche nei confronti dei proprietari delle aree della Marangona che da decenni vedono fortemente limitata la disponibilità dei loro beni. Non da ultimo sulla Marangona si gioca un’importante partita per lo sviluppo del trasporto pubblico locale essendo sulla traiettoria della metropolitana di superficie di collegamento con l’aeroporto”.

Il segretario cittadino Pd
Luigi Ugoli

I consiglieri comunali Pd
Elisa La Paglia, Carla Padovani, Federico Benini, Stefano Vallani

Allegato: il documento approvato dall’assemblea cittadina Pd

 

DOCUMENTO PER ASSEMBLEA CITTADINA DEL 16 MAGGIO 2018

 

CONSORZIO ZAI E SVILUPPO INDUSTRIALE DI VERONA: L’AREA DELLA MARANGONA

 

La priorità per il Consorzio Zai e il suo braccio operativo Quadrante Europa è rimanere tra i leader italiani ed europei dell’intermodalità, intercettando e facendo crescere il trasferimento da gomma a ferro del trasporto merci.

Per soddisfare tale priorità servono importanti investimenti strutturali e politici; a titolo esemplificativo:

  • Il terminal da 750 metri
  • Adeguamento per le stime di crescita del trasporto merci su rotaia
  • Rispondere alla potenziale concorrenza di territori vicini, trasformando in sinergico e collaborativo il desiderio di sviluppo logistico di diverse aree della provincia di Verona.

 

L’area della Marangona, con i suoi 1.300.00 mq, rappresenta l’ultima e più importante area di possibile sviluppo per l’industria e la logistica della città e della provincia.

Le chiacchiere inconcludenti sullo sviluppo e l’infrastrutturazione di tale area vanno avanti da oltre cinquant’anni e ciò ha provocato uno sviluppo disordinato di centri logistici e di aziende del settore che si sono insediate in aree prive di infrastrutture adatte rendendole invivibili e creando situazioni non organiche al modello intermodale di trasporto cui noi auspichiamo.

La mancanza di lungimiranza e di un disegno organico e razionale di tale sviluppo non è più tollerabile.

L’accordo di programma sottoscritto tra CONSORZIO ZAI  e Comune di Verona il 21 marzo 2017 per il recepimento delle previsioni del Piano d’Area Quadrante Europa in ordine al “Comparto C2 dell’Innovazione Tecnologica” denominato Marangona in Variante al Piano degli Interventi non è approdato per la sua ratifica in Consiglio Comunale a causa di veti incrociati  presenti a fine mandato nella maggioranza tosiana in evidente crisi preelettorale.

Sosteniamo la necessità che tale accordo di programma torni ad essere una delle priorità dell’attuale amministrazione comunale per i seguenti motivi:

  • esso ha una forte valenza tecnica. Si tratta, infatti, di adeguare il P.I. al P.A.Q.E. vale a dire rendere omogeneo uno strumento locale di governo del territorio con uno sovraordinato regionale. In particolare, l’intero ambito della Marangona viene suddiviso in cinque sub ambiti senza cambiare nessuna destinazione d’uso;
  • questo passaggio consente di attribuire i costi infrastrutturali a ciascun sub ambito e rende più interessanti i singoli lotti per eventuali investitori che troveranno utile trasferire in essi la loro attività d’impresa;
  • l’accordo contiene il progetto guida per uno di questi ambiti (la Corte Alberti) rendendolo più attrattivo per nuovi investimenti nella logistica e produttiva;
  • la programmazione regionale, fin dagli anni ’70, prevede che l’intera area della Marangona sia destinata a “attività produttive, artigianali, direzionali ad alto contenuto di innovazione tecnologica, attività di ricerca scientifica e di produzione di servizi (biblioteche, sale riunione, sportelli bancari, centri ristorazione, foresterie) e logistico distributiva”. La mancata realizzazione di tutto questo ha comportato, tra l’altro, la persistenza di vincoli per gli attuali proprietari senza nessuna certezza di poter disporre liberamente del proprio bene;
  • a Verona serve un forte rilancio dell’attività produttiva. Gli effetti della crisi sul settore secondario si aggiungono al processo di deindustrializzazione che era già in atto nella ZAI storica e di cui è plastica rappresentazione il sorgere dei centri commerciali proprio là dove c’erano le fabbriche;
  • l’interporto Quadrante Europa, al quale la Marangona è adiacente, va sostenuto nella sua ambizione di crescere per poter restare il primo interporto pubblico d’Europa;
  • l’infrastrutturazione della Marangona rappresenta anche l’occasione per raddrizzare una politica distorta del trasporto pubblico in particolare su rotaia: passano dal Quadrante Europa sia la direttrice est-ovest che quella nord-sud. Non solo: il collegamento ferroviario con l’aeroporto impatterà inevitabilmente sull’area, e dovrà essere tenuto in considerazione il tracciato della metropolitana di superficie prevista in essa dal PAQUE;.
  • Le circoscrizioni interessate (Quarta e Quinta) hanno dato a suo tempo parere favorevole. Noi pensiamo, tuttavia, che sia giunta l’ora che il Consorzio Zai, come la Fiera, prevedano obbligatoriamente all’interno dei propri bilanci una quota annuale da definire che serva per sostenere i territori limitrofi.

 

L’iter per la ratifica dell’accordo di programma da parte del Consiglio Comunale deve quindi riprendere per tutte le motivazioni sopra citate.

Come PD riteniamo che le scelte in questione, pur di carattere tecnico, abbiano questa valenza politica: far progredire il processo di valorizzazione della Marangona e consentire nel prossimo futuro di riequilibrare la direzione dello sviluppo dell’area veronese ma soprattutto permettano gli adeguamenti strutturali del Quadrante Europa, investimenti fondamentali per la sua adeguatezza al prossimo sviluppo del trasporto merci per rimanere leader in Italia e in Europa; la nostra posizione geografica, se non supportata dalle infrastrutture necessarie, non sarà più infatti sufficiente.