Non autosufficienza, Bigon, Luisetto e Zottis (Pd): “Il sostegno non può essere a carico delle famiglie. Serve riforma per ristrutturare le case di riposo, ora sono come piccoli ospedali”.

Pubblicato da il 24 Aprile 2024

“Sono sempre di più le segnalazioni da parte di familiari di persone non autosufficienti che vengono dimesse dall’ospedale dopo pochi giorni di degenza e che non trovano strutture, tra ospedali di comunità e case di riposo, in grado di accoglierli. È evidente che la riforma delle IPAB non è più rinviabile. Serve un cambiamento forte, che prenda atto dello scenario e delle esigenze reali di un numero crescente di persone. E che trasformi le case di riposo in strutture più forti, che possano fungere da piccoli ospedali”.

A dirlo le consigliere regionali del Pd Veneto e componenti della commissione sociosanitaria, Anna Maria Bigon, Chiara Luisetto e Francesca Zottis.

“Sono ben 328 mila gli over 65 che risiedono nella nostra regione e che si trovano in condizioni di non autosufficienza. Una platea vasta, alla quale non si riesce a dare adeguata risposta: le 382 strutture presenti in Veneto, offrono infatti sono 34.218 posti letto, suddivisi al 50% tra pubblico e privato”.

Secondo le esponenti dem “Le impegnative della Regione devono coprire tutte le quote. È impossibile per le famiglie sostenere l’intero costo della retta, rischiando di avere così persone sole e non assistite a domicilio. Non solo: i nuovi standard inerenti il personale sono inadeguati rispetto all’età media delle persone che hanno bisogno di assistenza: 83 anni, con pluripatologie a carico e con il 39% degli assistiti che è affetto da demenza. Occorre dunque aumentare il sostegno riconoscendo una maggiore retribuzione a medici, infermieri e oss. Si pensi ad esempio che lo stipendio attuale per questi ultimi è di 1.200 euro, una cifra che andrebbe a mala pena bene per 30 ore di lavoro settimanali e sicuramente non per le attuali 36 ore”.

In conclusione Bigon, Luisetto e Zottis evidenziano che “la Regione deve integrare le risorse per la non autosufficienza e procedere con la riforma delle Ipab, per scongiurare il tracollo del sistema”.