EMERGENZA ABITATIVA: IL PD LANCIA LA SUA PROPOSTA PER UN NUOVO PIANO COMUNALE PER IL DIRITTO ALLA CASA

Pubblicato da il 3 Dicembre 2023

Riportare Agec a concentrarsi sulla sua mission originaria di dare una casa a chi non può permettersi i prezzi di mercato correnti degli affitti o dei mutui, recuperando risorse dalla dismissione di immobili non utilizzabili per finalità sociali e valutando anche altre alternative previa una attenta e rigorosa due diligence. Questa la proposta, che è anche un programma di lavoro, lanciata dal Pd veronese nel corso del convegno sul diritto alla casa svolto questa mattina al Magazzino M15-E di via Santa Teresa, organizzato dalla segreteria provinciale Pd rappresentata dal segretario provinciale FRANCO BONFANTE e della responsabile diritti sociali, civili e digitali VERA SCOLA, in collaborazione con il Centro Studi Pd Verona.

Tra richiami storici ed emergenze attuali, i numerosi contributi arrivati, tra gli altri, dal presidente dell’Ordine degli Architetti di Verona MATTEO FAUSTINI, dal presidente dell’ordine degli Ingegneri MATTEO LIMONI; dalla capogruppo Pd alla Camera dei Deputati CHIARA BRAGA; dal capogruppo comunale FABIO SEGATTINI, dalla consigliera regionale ANNA MARIA BIGON, hanno certificato la carenza di prospettiva di cui soffre oggi il territorio veronese e non solo. Con esso soffrono migliaia di persone – non solo famiglie povere, ma anche studenti, anziani, immigrati – che non riescono ad ottenere accesso ad un bene primario come la casa che è anche un diritto costituzionale.

Tale condizione è stata ulteriormente aggravata dall’azzeramento da parte del governo Meloni del fondo sostegno affitti e del fondo morosità incolpevole che, come illustrato dall’assessore al Sociale del Comune di Verona LUISA CENI, per il Comune di Verona valevano ben 1,8 milioni di euro.

Partendo dai numeri dell’emergenza sociale attuale, che vedono 1.558 richieste di sfratto esecutivo nel 2022 a Verona, un mercato privato delle locazioni che vira sempre più verso gli affitti brevi turistici (tema trattato diffusamente dalla consigliera comunale e segretaria cittadina ALESSIA ROTTA) e un mercato dei mutui divenuto inaccessibile a quasi un quinto della popolazione a causa dell’aumento dei tassi di interesse e della riduzione del potere di acquisto dei salari, l’assessore Pd all’edilizia popolare FEDERICO BENINI ha posto la necessità di operare “scelte coraggiose”, valutando la convenienza, attraverso la redazione di una due diligence, di una possibile alienazione delle farmacie comunali al fine di aumentare la capacità di manovra di Agec che al momento non riesce a dare il dovuto ricambio al patrimonio residenziale comunale. Lo sfitto non recuperato ammonta a circa 575 alloggi su circa 4.000 in gestione a fronte di uno sfitto “fisiologico” che dovrebbe attestarsi su circa 200 alloggi annui.

Secondo il Piano del Pd, che è stato analizzato più in dettaglio dal presidente della commissione bilancio del Comune di Verona CARLO BEGHINI, per rilanciare la residenzialità pubblica a Verona serve un piano triennale da circa 14 milioni di euro. Tale rilancio si deve accompagnare ad accordi con istituzioni e associazioni del terzo settore per favorire l’accesso alla casa anche a soggetti diversi da famiglie con figli, come gli studenti, e in modalità diversificate rispetto a quanto previsto dalle regole attuali con l’introduzione della possibilità di stipulare contratti di affitto della durata di un anno.

Alle relazioni, chiuse da GIULIA OLIVIERI, studentessa universitaria e componente del Centro Studi del Pd scaligero, sono seguiti gli interventi dei sindacati degli inquilini, dei rappresentanti di Confcoopertive; di Emmaus cooperativa sociale; degli universitari dell’Udu e del collettivo Paratodos.