NO AL CPR A LEGNAGO: TERRITORIO ESPOSTO A RISCHI GRAVI ED INUTILI DI INSICUREZZA E DEGRADO PESSIMA FIGURA DI LONGHI E FDI CHE RITIRANO LA PROPOSTA ALL’ULTIMO MINUTO

Pubblicato da il 22 Settembre 2023

Verona, 22 settembre 2023. “La richiesta di un Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) a Legnago, formulata dal presidente del Consiglio comunale di Legnago Paolo Longhi e dal responsabile della Pianura veronese di Fratelli d’Italia in una conferenza stampa ribadita con una successiva intervista, è stata finalmente ritirata, a seguito dell’azione del PD, delle proteste dei cittadini e del tardivo NO anche di Sindaco, Lega e FI, che spacca la maggioranza legnaghese.

Il Segretario provinciale Pd Verona Franco Bonfante e la Segretaria del Circolo Pd di Legnago Luigina Zappon prendono posizione sul tema: “Nel voler farsi belli con Meloni e il suo governo, Longhi e Fratelli d’Italia della pianura veronese hanno comunque esposto il territorio ad un grave rischio, ponendo la nostra zona sotto i riflettori, segnalandola così alle autorità nazionali.

Amministratori seri non si comportano così, tanto più su temi delicati che toccano la sensibilità e l’attenzione dei cittadini legnaghesi e della zona: dopo le ridicole uscite del Sindaco con fasce tricolori nel cassetto e bandiere africane, ci mancava anche questa: il Presidente del Consiglio Comunale che fa ufficialmente proposte avventate poi ritirate.

Proprio non ci siamo

 “Gli accordi internazionali che permettono i rimpatri – argomentano gli esponenti Pd – sono molto difficili da ottenere, e i rimpatri effettivi sono circa 2/3.000 l’anno su 100/200 mila arrivi. Di conseguenza, le migliaia di persone identificate sono destinate a rimanere parcheggiate in queste strutture/tendopoli per lunghissimo tempo e in numero crescente, proporzionale agli sbarchi. Tali inumane condizioni sono foriere di tensioni che sfociano spesso in rivolte e fughe. Inoltre, scaduti i 18 mesi di “permanenza” obbligatoria, queste persone tendono a stazionare sul territorio, avendo alle spalle un bagaglio di esperienza molto più simile alla detenzione che non alla integrazione”.

La posizione è condivisa e sostenuta da tutti i Circoli Pd della Pianura Veronese: “Come Pd – sottolinea Bonfante – ribadiamo che l’alternativa non è tra accoglienza e rimpatri, ma tra accoglienza diffusa e grandi hub che creano spesso disordini e insicurezza Chi delinque va messo in carcere, ma la prima preoccupazione, oggi, deve essere quella di ridare nuova linfa alla rete di accoglienza formata da istituzioni, terzo settore e volontariato sociale, che i decreti Salvini hanno smantellato; l’unica in grado di assicurare oltre ad posto letto e ad un pasto caldo anche gli indispensabili servizi di integrazione (insegnamento della lingua italiana, educazione civica, avviamento al lavoro)”.

Per il Pd veronese serve, dunque “una politica concreta e realista che punti a governare i processi sul territorio e smettere di fare vuota propaganda. L’immigrazione è un fenomeno epocale e come tale va trattato”.

Di qui la proposta e la richiesta della Segretaria Pd di Legnago Luigina Zappon: “I comuni e i territori che ospitano al loro interno un centro di accoglienza dovrebbero essere esentati dai Cpr.”

 

Franco Bonfante, segretario provinciale Pd Verona
Luigina Zappon, segretaria Circolo Pd di Legnago

I Circoli Pd di Villabartolomea, Casaleone, Sanguinetto, Castagnaro, Nogara, Minerbe, Bovolone, Cerea, Oppeano, San Giovanni Lupatoto, Zevio, Cerea, Minerbe, Bovolone, Oppeano, Zevio, San Giovanni Lupatoto