EXTRALIRICA: ENNESIMA FORZATURA, IL CENTRODESTRA VUOLE FERMARE LA CITTÀ

Pubblicato da il 19 Marzo 2023

Anche sulla partita dell’extralirica il centrodestra ha mostrato di saper parlare un linguaggio soltanto: quello dell’arraffare poltrone per cercare di tornare con ogni mezzo ad occupare i posti di potere che il voto dei cittadini alle scorse elezioni amministrative gli avevano negato.
Mentre da una parte si faceva l’ennesimo tentativo di intavolare una difficile trattativa per dare alla città le competenze degli uomini e delle donne migliori, dall’altra parte si è mentito e si è manovrato nottetempo per prendere l’intero bottino, finendo col posizionare a capo di un settore di attività importante come quello dell’extralirica la segretaria particolare del sottosegretario alla Cultura.
Al di là di tutti i possibili profili di illegittimità della manovra, che saranno esaminati a fondo, questo non è un sfregio che il centrodestra ha fatto al centrosinistra, perché la Fondazione Arena non è campo di lotta politica. Lo sfregio è ai danni della città, che a partire dal suo monumento simbolo, l’Arena, viene fatta terra di scorribande politiche e affaristiche. Non hanno mentito a noi, hanno mentito alla città.
Di forzatura in forzatura, dovrà essere valutata la posizione di Arena di Verona Srl che ora si trova a vendere biglietti di spettacoli appartenenti ad un cartellone di concerti realizzato senza rispettare la convenzione con il Comune di Verona in quanto la giunta comunale non lo ha mai autorizzato. Dovrà essere inoltre chiarito se Gasdia poteva fare quello che ha fatto tenendo all’oscuro delle sue intenzioni il socio unico Fondazione Arena di Verona. Andrà infine accertato se fosse nei suoi pieni poteri. L’esatto contrario di ciò di cui Verona avrebbe bisogno oggi: una gestione trasparente e competente che possa metterla nelle condizioni di rilanciare la sua proposta culturale dopo i disastri delle passate gestioni.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Fabio Segattini, capogruppo
Alessia Rotta e Alberto Falezza, consiglieri comunali