Sanità, Bigon (PD: “Appaltare i servizi ospedalieri costa di più e non ci sono sufficienti garanzie, la Regione cambi direzione”

Pubblicato da il 24 Febbraio 2022

“Quanto denunciato dal Cimo e dalla Cgil dovrebbe far riflettere la Regione sulla necessità di ‘reinternalizzare’ i servizi, a partire dai Pronto soccorso: non ci sono sufficienti garanzie di qualità e i costi sono maggiori. Perché insistere? Servono assunzioni in pianta stabile, unico modo per frenare questa deriva”. A dirlo è Anna Maria Bigon, vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini, in merito all’annunciata ispezione della Regione per verificare la qualità dei servizi in appalto negli ospedali.

“Tutti i veneti – aggiunge –  hanno diritto a una sanità di livello e prima di ricorrere a personale esterno, sulle cui modalità di reclutamento sappiamo poco o niente, dovremmo pensare a come arginare la fuga di professionisti dal pubblico, visto che il Veneto rappresenta un vero e proprio caso. Turni massacranti, poche possibilità di avanzamento di carriera e stipendi più bassi: le ragioni sono note da tempo. Non si può far finta di niente e poi dire che le cooperative sono l’unica soluzione possibile perché i concorsi vanno deserti. Senza interventi radicali, la situazione è destinata a peggiorare, con un’unica certezza nessuno vorrà più lavorare nel pubblico”.