Centro storico: le parole di Sboarina sono smentite dai fatti, e se ne sono accorti tutti

Pubblicato da il 10 Gennaio 2022

Le risposte del sindaco Sboarina alle critiche del Soprintendente Tinè hanno del ridicolo se non del patetico. Il responsabile dell’amministrazione cittadina cerca di far credere di essere sempre andato, in questi anni di mandato, nella direzione indicata dal Soprintendente, ma i fatti che ha messo in campo sono andati in senso contrario: sotto di lui il numero e la durata delle manifestazioni che hanno “occupato” aree sempre più ampie del centro storico, limitandone la fruibilità, è aumentato a dismisura. I flussi turistici sono rimasti confinati nel solito triangolo Anfiteatro Arena – Casa/Tomba di Giulietta – Museo di Castelvecchio, perché i quartieri limitrofi non hanno conosciuto nessun intervento atto a renderli più idonei o attrattivi dal punto di vista dei visitatori: lo spostamento di qualche mercatino o di qualche baraccone non ha fatto altro che trasformare altri gioielli della città come piazza San Zeno in puri luoghi di consumo per gli avventori “mordi e fuggi” a danno delle offerte di qualità, Ciliegina sulla torta, l’amministrazione Sboarina ha delegato la materia del turismo alla Camera di Commercio.
Se non solo il dottor Tinè ma anche gli esercenti del centro storico lamentano l’insostenibilità della situazione, che determina un pregiudizio per le loro stesse attività, significa che la gestione del calendario delle manifestazioni da parte della giunta Sboarina è stata semplicemente e univocamente fallimentare. Il Sindaco, del resto, ha detto chiaramente che considera il cuore di Verona “un centro commerciale a cielo aperto”. Residenti, commercianti ed esercenti non mancheranno, alle prossime elezioni comunali, di fargli capire che non la pensano così.

Andrea Trombini, Franco Cacciatori, Renzo Bellotti, consiglieri Pd Prima Circoscrizione
Elisa La Paglia, consigliera comunale Pd Verona