Agsm Energia in difficoltà sulle forniture Consip. L’amministrazione accerti lo stato di salute dell’azienda

Pubblicato da il 16 Dicembre 2021

Con i rincari dell’energia che comprimono i redditi di famiglie e imprese frenando la ripresa post Covid e contribuendo al rialzo dell’inflazione, ci sarebbe bisogno di una multiutility in piena salute, in grado di sostenere il territorio. Invece sta accadendo l’esatto contrario, con Agsm Energia che pompa soldi dal proprio mercato interno, il territorio in difficoltà, per coprire le esposizioni prodotte in affari rischiosi contratti al di fuori di esso. Parliamo delle gare Consip vinte da Agsm Energia nel novembre 2020 tra rulli di tamburi e squilli di trombe per la fornitura di energia elettrica per 18-24 mesi a Comuni, Province e Regioni in 13 regioni italiane su 20.

Le attuale dinamiche dei beni energetici in costante salita rendono questo tipo di contratti oggi particolarmente onerosi dal punto di vista del fornitore, non tanto o non solo per i bassi margini di guadagno previsti, ma soprattutto per la difficoltà di approvvigionarsi dell’energia richiesta a costi convenienti. Il meccanismo è tale che la questione non è se Agsm Energia presenti una marginalità negativa su questo business, il che è noto a tutti gli addetti ai lavori, ma se sia tanto negativa o poco negativa. In alcuni casi lo stress finanziario ha già prostrato alcune società del settore.

Può essere, dunque, che anche Agsm Energia abbia fatto il passo più lungo della gamba? Sia chiaro: la questione non riguarda soltanto la nostra partecipata, tanto è vero che nel settore si pensa di invocare aiuti governativi, tuttavia Agsm è coinvolta in maniera particolare perché è un’azienda relativamente piccola sul mercato energetico i cui utili vengono regolarmente drenati da parte del Comune che ogni anno se li intasca. Il grande prestigio vantato a novembre 2020 con la vittoria del bando Consip potrebbe quindi trasformarsi in un boomerang per Agsm e per il territorio.

Con una domanda di attualità ho allora chiesto all’assessore alle Partecipate Stefano Bianchini di informarsi sullo stato di salute e sui reali termini del contratto Consip siglato da Agsm Energia.

In particolare ho chiesto di sapere se, nella proposta economica con cui Agsm Energia si è aggiudicata i 9 lotti, il costo di vendita dell’energia era fisso o variabile. A quando ammonta la differenza tra quel costo di vendita e il costo attuale di acquisto dell’energia necessaria a coprire quei consumi e a quanto ammonta il guadagno o la perdita attuale su questo specifico business (i 9 lotti bando Consip).

Occorre avere delle previsioni: se il costo dell’energia non scenderà fino al 2023, a quanto ammonteranno le eventuali perdite? Tutto dipende dagli strumenti di tutela che Agsm Energia ha messo in campo contestualmente alla firma del contratto che ad oggi sono ignoti.

Siamo in un periodo di forte burrasca per il mercato dell’energia: Arera in commissione parlamentare ha detto chiaramente che i prezzi continueranno a galoppare almeno per tutto il primo quadrimestre 2022. Vuole il Comune accertarsi sullo stato di salute della sua multiutility con trasparenza, senza nascondere al Consiglio comunale e ai cittadini il reale stato delle cose? Vedremo quello che avrà da dire stasera l’amministrazione.

Elisa La Paglia, consigliera comunale Pd Verona