Bigon (PD): “Salute mentale, è il momento che la Regione decida di investire”

Pubblicato da il 2 Luglio 2021

“Il Veneto è al penultimo posto in Italia per spesa procapite sulla salute mentale, 24 euro meno della media e con una quota destinata pari al 3% del Fondo sanitario mentre l’indirizzo nazionale è del 5%. I numeri usciti in questi giorni dopo la tragedia nel Trevigiano li avevamo evidenziati già a marzo dopo la denuncia del SaVeMe (Coordinamento per la salute mentale Veneto), a maggio abbiamo presentato una mozione per chiedere più risorse e riformare il sistema puntando sui servizi territoriali. Adesso ci attendiamo risposte. Nei giorni scorsi anche i sindaci del distretto 3 dell’Ulss Scaligera insieme all’Aitsam (Associazione italiana tutela salute mentale) di Legnano hanno rilanciato l’allarme: le problematiche sono in aumento, occorre garantire più finanziamenti”. È quanto afferma la vicepresidente della commissione Sanità Anna Maria Bigon commentando i dati che vedono il Veneto ‘maglia nera’ per quanto riguarda i servizi legati alla salute mentale. “Siamo sotto media anche per il personale dei dipartimenti, mentre i casi da seguire crescono: dal 2007 al 2020 le persone seguite dai Centri sono passate da 60mila a 100mila. Nel corso degli anni però abbiamo assistito a un progressivo depotenziamento dei servizi e adesso la montagna da scalare è doppia perché la pandemia ha fatto da detonatore. Se da un lato sono diminuiti i servizi in presenza, dall’altro sono cresciuti i disturbi di ansia e depressione, specialmente tra i più giovani e c’è stata un’impennata per quanto riguarda i farmaci, antidepressivi e antipsicotici, utilizzati da molte più persone di quelle seguite dai servizi sociali. È un problema importante che richiede risposte all’altezza, quelle che la Regione finora non ha saputo dare. Per questo rilanciamo anche sull’urgenza di una Conferenza regionale sulla salute mentale che permetta di rivedere l’intero sistema assistenziale”.