Bigon (PD): “Ospedale di Villafranca, Cenerentola del Veneto. La Regione rispetti il Piano sociosanitario. A partire dal Punto nascite”

Pubblicato da il 7 Maggio 2021
“La Regione ha intenzione di rispettare quanto previsto dal Piano sociosanitario per il Magalini di Villafranca, a cominciare dal Punto nascite? Da oltre sei mesi è nuovamente ed esclusivamente Covid Hospital: il timore è che sia l’anticamera di un ridimensionamento, anche perché diversi professionisti si sarebbero già trasferiti in altre strutture. Questo ospedale, atteso per 15 anni e finalmente inaugurato nel 2018, è diventato la ‘Cenerentola’ del Veneto”. È la vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini, la consigliera dem Anna Maria Bigon, a riaccendere i riflettori sulla situazione del Magalini, con una nuova interrogazione all’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin. Da novembre, infatti, il Pronto Soccorso del nosocomio villafranchese è stato trasformato in Punto di Primo Intervento Covid, i posti letto dell’area medica e chirurgica riservati ai pazienti positivi al Sars-CoV-2; le attività del Punto Nascita e della Pediatria sospese, mantenendo soltanto le prestazioni di assistenza ostetrica alle donne e ai neonati nel percorso nascita e le prestazioni ginecologiche urgenti.
 
“Nel Pssr è definito ospedale spoke-presidio di rete di primo livello: cosa aspetta la Regione a intervenire per la riattivazione dei reparti e dei servizi?”, la secca richiesta dell’esponente veronese del Partito Democratico. “È un punto di riferimento importante per parte della provincia di Verona, con un bacino di utenza di 70mila cittadini, in particolare il Punto nascite: nel 2019 i parti sono stati 763, ben 665 tra maggio e novembre dello scorso anno, rivelandosi fondamentale per sopperire all’emergenza di Borgo Trento. Altri Covid Hospital hanno riaperto il Punto nascite, come Schiavonia e Santorso: perché non può essere così a Villafranca, attrezzandolo anche per la Terapia intensiva neonatale? Nel frattempo il privato ringrazia e potenzia i servizi. Sono state raccolte e inviate a Venezia mille firme, ma dopo quasi tre mesi non c’è stata alcuna risposta”.
 
“La preoccupazione di un ridimensionamento definitivo è generalizzata: i Consigli comunali di Villafranca Veronese e di Sommacampagna hanno approvato due mozioni chiedendo alle rispettive Giunte di attivarsi presso la Regione Veneto, affinché, una volta cessata l’emergenza pandemica, tutti i reparti e le funzioni previste dalle schede ospedaliere vengano riattivate. Visto il progressivo ritorno alla normalità, è il momento di agire come già accaduto per le altre strutture e rispettare il Piano sociosanitario, evitando che questa infinita attesa provochi la perdita di preziose professionalità e dia il ‘la’ a un progressivo smantellamento”.