Bigon (PD): “Sciopero Amazon, la politica ascolti i lavoratori: c’è bisogno di buona occupazione, non di ulteriore precarietà”

Pubblicato da il 26 Marzo 2021
“Creare occupazione non vuol dire avere ‘carta bianca’ sui lavoratori. Le ragioni dello sciopero del personale di Amazon devono trovare una risposta in primis dall’azienda, ma anche dalla politica, che non può abdicare al proprio ruolo”. Così Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico commenta l’agitazione di ieri di tutta la filiera del gigante Usa dell’e-commerce, incluso lo stabilimento veronese. “Le problematiche denunciate sono le stesse ovunque: mancata stabilizzazione dei tempi determinati e degli interinali, assenza delle clausole sociali che garantiscano i lavoratori in caso di cambio appalto, carichi e turni troppo pesanti con i driver costretti a consegnare fino a 180 pacchi al giorno ovvero uno ogni tre minuti, inquadramento non corretto del personale. Anche a Verona su oltre 500 lavoratori, quelli diretti sono appena una trentina, il resto sono sotto contratto con agenzie interinali o, come gli autisti, dipendenti da aziende esterne. Nell’ultimo anno con il lockdown e il boom degli acquisti on line, il fatturato è ulteriormente cresciuto, questo non può però avvenire a scapito dei diritti e della dignità delle persone. In Veneto Amazon si sta espandendo con nuovi stabilimenti dedicati alla logistica, ma occupazione non può far rima con precariato, non è quello di cui ha bisogno il nostro territorio”.
 
“La protesta di ieri è stata un passo importante – sottolinea in chiusura – il Prefetto di Verona si è impegnato a trasferire le richieste dei sindacati ai ministeri competenti, il vicesegretario Pd Provenzano ha dato la propria disponibilità a incontrare i lavoratori. Ci auguriamo che questa vertenza possa finalmente ‘decollare’, obbligando l’intera filiera Amazon a confrontarsi con le organizzazioni sindacali, rispettando i contratti nazionali”.