D’Arienzo: che tristezza le bugie del Comune

Pubblicato da il 13 Gennaio 2021

Ho sempre denunciato il fatto che sulla tratta ferroviaria Verona/Fortezza il ritardo accumulato fosse per responsabilità del Comune di Verona, in particolare per il tempo perso nel dare il proprio parere sul progetto preliminare del lotto 4 funzionale Pescantina-ingresso nel nodo di Verona, funzionale alla revisione del Protocollo stipulato nel 2013.

Questo grave ritardo, tra le altre lentezze, ci ha obbligati a “commissariare” l’intervento per riuscire a rispettare i tempi di realizzazione entro il 2028, ovvero in concomitanza con l’apertura del tunnel del Brennero.

La risposta del Comune è stata che il progetto preliminare “nonostante richieste e pressioni” non è mai stato conosciuto al Comune e che, invece, sarebbe stato mio compito agire per averlo quanto prima, considerato che i nuovi accordi prevedono 270 giorni per la sua stesura a partire dalla sottoscrizione del nuovo atto che revisiona il Protocollo del 2013.

Queste risposte sono palesemente menzognere e gli atti ufficiali lo confermano.

Li ripeto perché sia chiaro a tutti che le bugie non solo non qualificano chi le dice, ma minano la credibilità delle Istituzioni.

Il Comune di Verona conosce dal 2017 il progetto preliminare della tratta interessata. Risalgono a quell’epoca, infatti, diversi incontri svolti dal Comune con la struttura commissariale di allora e RFI per confrontarsi sia sul progetto medesimo sia sull’aggiornamento del protocollo sottoscritto ancora nel 2013.

Risulta, altresì, che lo schema del nuovo Protocollo sia stato inviato sempre nel 2017 e comprende altri due Comuni, oltre a quello del capoluogo, ovvero S. Pietro In Cariano e Pescantina.

La nuova bozza di accordo rifletteva le integrazioni progettuali, alcune richieste dal Comune di Verona, condivise sul progetto preliminare che è stato oggetto dei vari confronti.

A quel punto, anziché procedere all’approvazione del tutto, risulta che il Comune di Verona abbia bloccato l’iter fino a quando non sarebbe stato sciolto il nodo del parco urbano. Una posizione legittima, ma che ha fermato tutto fino al 2019, anno in cui i contatti sono ripresi e si sono conclusi nel 2020 con l’approvazione del nuovo Protocollo.

Domanda: come poteva essere approvato il nuovo accordo se non si conosceva il progetto preliminare?

La storiella dei 270 giorni. I tempi decorrono dal momento della sottoscrizione del nuovo Protocollo, cosa che non è ancora avvenuta, contrariamente a quanto dice, falsamente, il Comune di Verona.

Per fortuna nostra, nonostante tutto, è comunque in corso l’aggiornamento del progetto preliminare e sarà, quindi, immediatamente disponibile nei tempi condivisi.

Vincenzo D’Arienzo, Senatore Pd