Filobus: l’amministrazione sa quello che sta facendo? L’uscita unilaterale dal contratto rischia di portarci in un vicolo cieco

Pubblicato da il 12 Ottobre 2020

Blocco dei pagamenti e delle certificazioni dei lavori eseguiti fin da maggio; blocco unilaterale dei lavori a partire da luglio; mancata consegna delle aree; mancato rispetto delle normative Covid: le accuse che l’Ati muove ad Amt sui cantieri del filobus sono pesantissime e per certi versi inedite.

Ci auguriamo che Sboarina e Barini abbiamo consultato qualche bravo legale prima di prendere la decisione della risoluzione unilaterale del contratto affinché le conseguenze non ricadano sulla città in termini di risarcimenti da pagare e di prolungato stallo amministrativo.

La risoluzione del contratto era sì nell’aria, ma è avvenuta in modo unilaterale e in assenza del famigerato Piano B di cui il Sindaco va parlando da tempo ma che nei fatti non esiste, altrimenti l’uscita dal contratto sarebbe stata condivisa.

Il rischio ora è che si arrivi ad uno stallo burocratico fatto di denunce e contro-denunce destinato a paralizzare la città per chissà quanto tempo ancora. Sì, perché del mezzo di trasporto rapido e di massa Verona ha ancora bisogno, ma la strada presa ci porta in un vicolo cieco.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani