FONDO COMUNI CONFINANTI Presentata ai sindaci veronesi la nuova Intesa

Pubblicato da il 10 Agosto 2020

Il Comitato paritetico per la gestione dell’Intesa sui fondi di confine ha incontrato oggi a Verona i sindaci dei Comuni di prima e seconda fascia, una ventina in tutto.

 Il presidente del Comitato, Roger De Menech, ha illustrato agli amministratori le novità della nuova intesa sottoscritta l’11 giugno scorso ed entrata in vigore il 26 giugno che assegna le risorse per il periodo 2019-2023.

 Ferme restando le erogazioni annuali di 500 mila euro per ciascun comune, la nuova intesa prevede la distribuzione delle risorse sui progetti di area vasta. Di tutti i finanziamenti destinati alle due regioni, Veneto e Lombardia, al Veronese viene destinato il 9,20 per cento pari a 5 milioni di euro che nel periodo oggetto dell’intervento – dal 2019 al 2023 – raggiungono i 25 milioni di euro.

 «Puntiamo sui progetti di area vasta per fermare lo spopolamento delle aree montane», ha detto De Menech, «mantenendo il clima costruttivo con i sindaci, pronti a collaborare anche superando il concetto di prima e seconda fascia».

 Nel corso dell’incontro è stata presentata anche la delibera Covid, con cui è destinato a interventi per l’emergenza sanitaria il 30 per cento delle risorse 2019, pari a 1,3 milioni di euro per il Veronese. La scadenza per presentare i relativi progetti è il 31 ottobre.

 Grazie alle innovazioni inserite nella nuova Intesa, ha ricordato il presidente, «il Comitato ha accelerato i pagamenti ai Comuni. Dal 1° di gennaio ad oggi sono già stati erogati a tutti i 48 Comuni di Confine circa 30 milioni di euro. Risorse quindi immediatamente disponibili per le amministrazioni e per le imprese fornitrici in un momento così difficile».

 «Tra tutti i soggetti coinvolti, Comuni, Provincia e Regione l’intesa è solida», conclude De Menech, «così come la condivisione dell’obiettivo di coinvolgere l’intero territorio nella definizione delle strategie per l’utilizzo delle risorse. Per aiutare la montagna e contrastare lo spopolamento non sarà possibile fare da soli. Nessuno si salva da solo, anche per questo vediamo la necessità di integrare le differenti fonti di finanziamento destinate al territorio».

 Per la provincia di Verona i comuni di prima fascia, cioè direttamente confinanti con la Provincia di Trento, sono Bosco Chiesanuova, Brentino Belluno, Dolcè, Erbezzo, Ferrara Monte Baldo, Malcesine, Sant’Anna d’Alfaedo e Selva di Progno.

 Quelli di seconda fascia sono Badia Calavena, Brenzone, Caprino Veronese, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, Rivoli Veronese, Roverè Veronese, San Zeno di Montagna, Velo Veronese, Vestenanova, Sant’Ambrogio di Valpolicella.

 Il Comitato, al fine di conseguire gli obiettivi di perequazione e solidarietà fra i territori, può definire ambiti ottimali nei Comuni delle province di Belluno, Vicenza, Verona, Brescia e Sondrio che per caratteristiche morfologiche, sociali ed economiche simili a quelle dei comuni confinanti o contigui possono essere oggetto di interventi strategici.

 Oltre ai finanziamenti per i progetti di area vasta, i Comuni di prima fascia hanno a disposizione 500 mila euro l’anno per iniziative di carattere comunale.