Il Presidente della VII^ Circoscrizione resta in carica, ma non la fiducia di tutta la maggioranza

Pubblicato da il 9 Luglio 2020

Il 14 febbraio 2020 è stata presentata la richiesta motivata di revoca dalla carica del Presidente Marco Falavigna, chiedendo a termine di regolamento la convocazione del Consiglio entro il termine di 10 gg. Il Consiglio non è stato convocato nei termini previsti. Poi è sopraggiunta l’emergenza sanitaria.

Dal 18 maggio, il Consiglio poteva tenersi con le limitazioni e precauzioni di sicurezza.

Sono trascorsi più di 50 giorni utili per vedere convocato il Consiglio il 29 giugno.

La prima votazione, assente ingiustificata la Lega,  ha visto approvata la mozione di sfiducia con nove favorevoli e due astenuti, nessun voto contrario, neanche quello del Presidente.

E’ stato ai proponenti, il 2 luglio di chiedere una seconda convocazione entro il 4 luglio (due giorni).

Il Presidente, con inusuale rapidità e nessuna plausibile motivazione, sapendo coscientemente che un Consigliere firmatario della mozione di revoca è in ferie e impossibilitato ad essere presente, il giorno dopo ( 3 luglio) ha convocato per l’8 luglio il  Consiglio dimostrando ancora una volta il basso profilo politico e l’attaccamento allo stipendio.

Abbiamo chiesto il rinvio della votazione per consentire a tutti i firmatari della mozione di revoca di essere presenti, ma il presidente non ha voluto mettere in votazione la richiesta.

La maggioranza non si è presentata evidentemente per ordini di partito e per gli equilibri –  compensazioni nelle prossime imminenti  nomine negli Enti.

I Consiglieri della Lega hanno  tutti giustificato l’impossibilità ad essere presenti per impegni personali, mentre in realtà erano fisicamente fuori dalla Circoscrizione, per tutta la durata del Consiglio, evidentemente non volevano votare contro la mozione di sfiducia, tanta era la voglia di votare a favore.

La maggioranza non ha avuto neanche il coraggio di dimostrare ai cittadini di  sostenere il Presidente, sono fuggiti per non votare a favore dell’operato in questi tre anni del  Presidente e questo la dice lunga sulla fiducia che gli stessi Consiglieri  hanno nel Presidente.

Avranno un’altra possibilità per farlo, avendo nuovamente la  minoranza presentato una nuova mozione di revoca che sarà ulteriormente argomentata.