Dal Moro, Anticipiamo la legge di bilancio. Fine anno potrebbe essere troppo tardi

Pubblicato da il 29 Giugno 2020

È impossibile fare previsioni attendibili rispetto alla perdita del Pil per l’anno 2020, ma gli scenari che cercano di prefigurare l’andamento economico evidenziano un peggioramento della crisi. Ieri il Fondo Monetario Internazionale ha aggiornato al ribasso le previsioni di decrescita del Paese indicando una perdita del Pil italiano al 12,8%. Alcuni fondi internazionali importanti confermano la previsione alzandola fino a -15%.

Anche le dichiarazioni di queste ore – come quelle di Federmeccanica che prevede nel loro settore ricadute Covid piu’ gravi di crisi 2008-2012 – rappresentano segnali che devono far aumentare la consapevolezza che occorra quanto prima mettere in campo, dopo la fase dell’emergenza, una proposta strategica di medio periodo improntata alla crescita del Paese per rendere sostenibile il  nostro debito.  Diversamente, la reazione dei mercati non sarebbe favorevoli e l’ombrello della Bce potrebbe non essere sufficiente.

Ieri sera in Commissione Bilancio l’ex Ministro Carlo Padoan ha fatto un intervento molto puntuale e preciso su questo tema. Parlando dello scostamento di bilancio, Padoan ha insistito sulla necessità di individuare la direzione dove allocare lo scostamento, collocandolo in una prospettiva di più medio termine che si colleghi idealmente e praticamente alla nota di aggiornamento del Def, e in prospettiva alla legge di Bilancio, permettendo al Paese di uscire da questa fase di vulnerabilità. Sempre Padoan ci ha ricordato che l’andamento della crisi ci dice purtroppo che sarà molto più dura del previsto, ma che forse il rimbalzo potrebbe essere più elastico e per questo serve una politica economica che sappia accelerare quel rimbalzo e farlo arrivare prima.

Per questo sostengo che serve dopo la fase dell’emergenza un quadro complessivo di medio termine spostando le risorse dalla spesa corrente agli investimenti e verso la crescita. Personalmente sono convinto che occorra mettere in sinergia e armonia sia i prossimi provvedimenti del Governo, sia  l’utilizzo dei fondi europei e la prossima legge di bilancio, che a questo punto dovrebbe essere anticipata quanto prima anche a fine estate per assicurare al Paese una risposta organica e corale prima dell’autunno.

Aspettare il tradizionale fine anno può risultare non solo tardivo, ma anche controproducente. Il Partito Democratico ponga la questione sul tavolo del Governo come una priorità per il Paese.