LE CASE DI RIPOSO SONO IN PRIMA LINEA TANTO QUANTO GLI OSPEDALI

Pubblicato da il 29 Marzo 2020

Oggi ho scritto oggi all’Ulss 9 e all’Istituto Assistenza Anziani di Verona per sottolineare l’inaccettabile sottovalutazione del rischio che emerge dalle case di riposo.

I ritardi sui tamponi e la perdurante mancanza di mascherine adeguate sono criticità che vanno assolutamente risolte.

Chiedo agli enti preposti, Direzione Sanitaria, Servizio Igiene Sanità Pubblica (SISP) e SPISAL di INTERVENIRE con maggior rapidità sui tamponi e sulle protezioni idonee, facendo appello alla loro professione di medici, anche contro il parere di qualche politico che non l’ha inserita tra le priorità.

Per citare solo le maggiori strutture della città: all’Istituto Assistenza Anziani di Verona, ex Villa Monga, circa 300 ospiti, un medico è ricoverato per Covid-19, mentre il resto del personale e degli ospiti sono ancora in attesa dei tamponi e delle protezioni. Alla Casa di Riposo Città di Verona ci sono 6 ricoverati Covid e 2 deceduti, mentre il personale non sa se è positivo.

Ma basta alzare lo sguardo per rendersi conto che l’elenco è lungo, lunghissimo: alla “Maria Gasparini” di Villabartolomea 15 decessi, e 35 contagiati tra gli ospiti e 12 su 40 operatori positivi e in quarantena. Alle Piccole Suore di Colà di Lazise, 3 decessi, 50 infetti su 60 ospiti. Alla Campostrini di Sommacampagna 1 decesso, 1 ricovero e da una settimana aspettano i risultati dei tamponi denuncia il Sindaco Bertolaso. All’Ipab di Legnago personale decimato dal contagio, anche a loro servono i tamponi per poter rientrare in servizio.

In Provincia di Verona abbiamo circa 80 strutture, 5600 ospiti e migliaia di dipendenti. Una vera e propria polveriera, tantissime vite a rischio, dipendenti che tuttora lavorano senza protezioni adeguate, sotto organico e decimate dalla positività.

Non mi interessa qui trovare responsabili o colpevoli, mettere in fila queste criticità lascia solo amareggiati e preoccupati che se non si cambia registro potremmo solo constatare la propagazione del contagio.

Elisa La Paglia, consigliera comunale Pd Verona