Protocollo drug test? Una grande fake news

Pubblicato da il 13 Febbraio 2020
Con un certo smarrimento – e al contempo con sollievo- dal confronto con il ministero della scuola apprendiamo che non esiste nessun protocollo drug test. Da settimane stiamo commentando non un protocollo, ma un’idea che giudichiamo pericolosa in quanto lesiva del rapporto educativo e fiduciario scolastico tra studenti, educatori e professionisti psicosociosanitari, nonché della privacy dei minori.
Per entrare nelle scuole e nei CIC Serpelloni e Guadagnini dovrebbero chiedere il permesso, non calare ‘brillanti’ pratiche spacciate per prevenzione.
Non esiste nessun protocollo che per essere tale dovrebbe essere sottoscritto dalla direzione scolastica regionale e preventivamente ed eventualmente concordato in un tavolo regionale, trattandosi di un’iniziativa di un dirigente (ex) dell’unità sanitaria locale.
Sul millantato protocollo di un dirigente sanitario si è mobilitata una città e sollevata la contrarietà di grande parte del mondo della scuola. Le dichiarazioni del dirigente provinciale Barresi, che è caduto nella trappola di commentare la proposta del duo Serpelloni- Guadagnini, non certo un documento ufficiale, ha forse indotto la città intera nel fraintendimento che si trattava di un vero protocollo.
Il primo a caderci è stato il Sindaco della città con tutti e due i piedi che con i due ha organizzato il blitz alla riunione dei presidi.
La scuola non può accettare di farsi tagliare servizi educativi per concentrasi solo su una delle diverse manifestazione del disagio giovanile e diventare essa stessa un presidio sanitario per compensare il taglio del servizio territoriale per adolescenti e famiglie del dipartimento delle dipendenze di Verona. La città dovrebbe invece essere unita a chiedere che i servizi tagliati tornino sul territorio nei luoghi idonei e efficaci per svolgere la fondamentale prevenzione.
Assieme all’interrogazione parlamentare abbiamo chiesto una valutazione della bozza del presunto protocollo al garante per la privacy perché crediamo che sia manifesta la lesione della privacy e dell’identità degli studenti, e abbiamo esteso la richiesta di valutazione alle schede di raccolta dati dei CIC come già segnalato dal direttore del dipartimento dipendenze di Bussolengo e Legnago dr Carlo Bossi a Febbraio 2019.
Alessia Rotta, Parlamentare Partito Democratico
Elisa La Paglia, Consigliera Comunale di Verona Pd
Alleghiamo documento a firma dr. Bossi