Basta infangare Verona

Pubblicato da il 5 Novembre 2019

Ormai è tutto chiaro: al Bentegodi pochi razzisti hanno nuovamente infangato la città.
I fatti sono avvenuti, nessuno può negarlo, ma non è giusto estendere le responsabilità, ne a tutti i tifosi ne a tutta Verona. Entrambi non meritano la gogna per una minoranza di razzisti.
Il problema, però, sono i distratti: il sindaco (imbarazzante), l’Hellas Verona (pesce in barile) e i tanti che negano, si rifugiano dietro spiegazioni incomprensibili, attribuiscono le polemiche ai soliti di sinistra.
Sono i distratti a creare quel clima che impedisce la risposta ferma ai razzisti, a partire dal diniego di frequentare lo stadio.
In puro stile negazionista, in linea con una certa cultura discriminante, sono le farneticanti frasi di tale Castellini nonché la sgradevole proposta di un consigliere, Bacciga, peraltro indagato per il saluto romano in consiglio comunale,
Costoro ed altri, negando l’evidenza, ritengono che il problema sia la discussione sui fatti, non i fatti stessi, orribili e perseguibili per legge.
Sono questi atti e tali signori che infangano la città, medaglia d’oro al Valore Militare della Resistenza.
La negazione di un atto di razzismo significa superare la linea di demarcazione tra la civiltà e la barbarie.
Questo consigliere comunale non rappresenta Verona ed in questo modo tutela solo quella sparuta minoranza minoritaria che allo stadio ha macchiato la città in numerose occasioni e che andrebbe perseguita, culturalmente e giudiziariamente.
Questa gente non dovrebbe mai trovare albergo, neanche nelle istituzioni.
Isoliamoli. Nessuno li copra o li giustifichi con un errato senso democratico. E lo dico agli altri firmatari della proposta.
Non facciano il loro gioco.
Per quei signori la democrazia è un lusso, avrebbero dovuto provare la dittatura che tanto li appassiona.

Vincenzo D’Arienzo, Senatore Pd