LA COMMISSIONE ANTIMAFIA ARRIVA IN VENETO. FINALMENTE SI ACCENDE UN FARO SUL RADICAMENTO DELLE MAFIE

Pubblicato da il 16 Luglio 2019 0 Commenti

La Commissione Antimafia arriva in missione in Veneto. Mercoledì 17 sarà a Verona e giovedì 18 a Venezia. È un momento molto importante per il Veneto. Ho lavorato a lungo in questi mesi per giungere a questo appuntamento, fin dall’insediamento della Commissione nel novembre scorso, nella consapevolezza che le mafie hanno radici profonde nel Veneto, come confermato dalle ultime inchieste che hanno portato a oltre cento arresti in un mese.

Verrà sciolto per mafia il Consiglio Comunale di Eraclea? L’inchiesta si allargherà in tutto il litorale, interessando in particolare Jesolo e Caorle? A che punto è l’inchiesta sul Tronchetto che coinvolge vecchie conoscenze della mala del Brenta? A Verona la forte presenza della ‘ndrangheta è testimoniata anche da un recente rapporto della Direzione investigativa antimafia, a che punto è l’inchiesta? Anche a Padova si assiste ad un forte radicamento dei clan calabresi. Ci sono novità? Domande che cercheranno risposte nel corso del fitto calendario di audizioni in programma (vedi allegato).

Nel marzo scorso, all’indomani delle inchieste della DDA di Venezia, in attesa della missione ufficiale, finalmente organizzata, i componenti PD della Commissione Antimafia, vennero in missione a Venezia per incontrare il Prefetto, il Procuratore Distrettuale Antimafia, le associazioni e i cittadini di Eraclea, dando vita a una assemblea molto partecipata anche emotivamente dai cittadini, che per la prima volta parlarono apertamente in pubblico della presenza dei casalesi in paese.

La Commissione Antimafia torna ufficialmente in Veneto dopo quattro anni e troverà una situazione peggiorata. Perché, se c’è una riduzione della pericolosità militare delle mafie, grazie all’intensa attività di repressione che continua da anni da parte dello Stato, permane una grande difficoltà a contrastare le mafie dei “colletti bianchi”, le cosiddette aree grigie, dove il rapporto tra Mafie, Affari e Politica è una realtà con la quale siamo costretti a fare i conti. Nel Veneto, come in tante aree del Settentrione, la criminalità organizzata penetra nel mondo delle imprese e degli appalti con attività di riciclaggio, frode fiscale, estorsione.

Attività che creano meno allarme sociale, ma sono altrettanto pericolose. Una tendenza confermata da tutti i principali indicatori, oltre che dai risultati delle ultime inchieste.
L’Anac rileva che in Italia nel periodo dal 2014 al 2018 le interdittive antimafia sono cresciute del 300%. E nel Nordest hanno raggiunto quota 200, la maggior parte in Veneto. Le inchieste che il febbraio scorso hanno portato a cento arresti tra le province di Venezia, Padova, Verona e Rovigo sono solo la conferma di un fenomeno diffuso su tutto il territorio regionale.

L’arrivo della Commissione Antimafia rappresenta perciò un’occasione per scattare una fotografia aggiornata della presenza della criminalità organizzata, ma anche per promuovere la cultura della legalità, combattendo anzitutto il negazionismo, un atteggiamento molto diffuso soprattutto in quelle realtà dove le inchieste della DDA hanno fatto emergere una forte presenza della criminalità organizzata, in particolare di ‘Ndrangheta e Camorra.
Ad Eraclea il radicamento dei casalesi è un dato consolidato da anni. È stato arrestato anche il sindaco con l’accusa tra l’altro di voto di scambio. E proprio in questi giorni stanno concludendosi i tre mesi di lavoro della Commissione per l’accesso, che ha il compito di verificare se ci sono gli estremi per lo scioglimento per mafia del Consiglio Comunale.
Intanto alla scadenza è probabile che sarà chiesta una proroga di altri tre mesi. Ma al momento la commissione si è trovata ad operare in un clima di grande omertà, che non ha fatto altro che confermare il risultato dell’inchiesta della DDA.

Nicola Pellicani
Deputato PD
Componente Commissione Bicamerale Antimafia